A Bergamo la fiera degli orrori, l’Atalanta affonda il Napoli: 3-0 firmato Denis-Moralez

A Bergamo la fiera degli orrori, l’Atalanta affonda il Napoli: 3-0 firmato Denis-Moralez

Prestazione pessima, il turnover mette in luce tutte le carenze; Dzemaili, Reina, Inler e Fernandez regalano 3 reti ai nerazzurri   BERGAMO


Prestazione pessima, il turnover mette in luce tutte le carenze; Dzemaili, Reina, Inler e Fernandez regalano 3 reti ai nerazzurri

 

BERGAMO – Peggio non poteva cominciare, questo mese di febbraio ricco di impegni per il Napoli. Nella prima di 8 gare ravvicinate, infatti, gli azzurri affondano sotto i propri errori e subiscono una pesantissima sconfitta contro un’Atalanta tutt’altro che trascendentale, ma che ha saputo approfittare della miriade di errori che gli uomini di Benitez hanno commesso facendo a gara a chi sbagliava di più.

Formazione rivoluzionata prima dell’impegno di coppa Italia con la Roma – che mercoledì arriverà fresca e riposata, visto che oggi non ha giocato – Benitez ripropone Reina tra i pali, lascia Hamsik, Higuain ed Insigne in panchina a far compagnia a Jorginho ed all’ultimo arrivato Ghoulam, e si affida a Pandev dietro Zapata.

Il primo tempo non offre particolari spunti di cronaca, squadre penalizzate dal fondo molto bagnato e Atalanta che chiude benissimo raddoppiando con gli esterni. Da annotare solo una breve interruzione per i continui petardi esplosi dalla curva bergamasca, e lo scontro fortuito tra Yepes e Consigli che vede il portiere nerazzurro uscirne con un’ampia fasciatura, ed il centrale colombiano addirittura costretto ad abbandonare la contesa.

Nella ripresa, però, la gara cambia subito: Dzemaili sbaglia sulla propria trequarti e regala palla a Moralez, servizio per Denis che controlla e dal limite lascia partire un destro forte ma centrale; pallone che prima passa tra le gambe di Albiol, e poi scivola sotto il corpo di Reina per insaccarsi beffardamente alle spalle del portiere spagnolo, sancendone la papera: gli errori si pagano, l’Atalanta va in vantaggio. E si pagano anche in attacco, dove – con Higuain appena subentrato a Zapata – Mertens fallisce il comodo appoggio in rete dopo una delle rare iniziative positive di Pandev: il macedone crossa bene, l’ex PSV spedisce fuori da pochi passi.

Ci prova il Pipita con un bel tiro da fuori area, su cui è bravo Consigli a distendersi sulla sinitra ed a mandare in angolo; passano due minuti e Moralez se ne va ancora una volta a Fernandez, arriva sul fondo e mette al centro un grande assist per Denis, sul cui tiro a botta sicura si immola Albiol; ma l’azione non è finita, perchè ci pensa Inler con un altro clamoroso liscio – il primo aveva quasi provocato rigore – a regalare ancora a Denis il più comodo dei palloni da scagliare in porta: l’ex punta napoletana non si fa pregare, e timbra nuovamente il cartellino.

A metà ripresa è Mertens ad avventarsi su un pallone respinto male da Consigli, il belga anticipa il portiere di casa che probabilmente lo tocca, facendolo finire giù in area. Per Rizzoli è simulazione, con conseguente giallo. Entra anche Jorginho per Dzemaili, ma pochi minuti dopo gli azzurri completano la giornata orribile con Denis che salta indisturbato su Inler e fa sponda per Maxi Moralez, sul pallone è in anticipo Fernandez che però scivola e lascia al folletto bergamasco un pallone d’oro che viene scagliato per la terza volta alle spalle di Reina. Notte fonda.

C’è spazio per l’esordio di Ghoulam e per qualche tentativo napoletano non troppo convinto, poi all’Azzurri d’Italia cala il sipario, ponendo fine ad uno spettacolo – quello azzurro – indecente. Prestazione pessima di tutta la squadra, fatti salvi gli errori individuali che hanno propriziato le marcature atalantine il Napoli non è ha fatta una giusta: tanti passaggi sbagliati, mai l’uno contro uno vinto, tanti titolari in palese crisi d’identità, a partire da Inler, e un Zapata che nel gioco di Benitez è poco più che un alieno. Dopo il mercato tiepido e senza grandi nomi, e la pesante sconfitta di oggi, l’umore della piazza è nero: tocca al manager spagnolo ricompattare il gruppo con una fiducia che – prestazione dopo prestazione – appare sempre più in calo.