Mugnano, bufera sulle assunzioni al mercato ittico. La lettera del gestore finisce in Procura

Mugnano, bufera sulle assunzioni al mercato ittico. La lettera del gestore finisce in Procura

Dopo la pubblicazione del nuovo bando il gestore Cacciapuoti scrive ai politici: «Ho assunto 27 dipendenti su vostra indicazione». Scoppia la polemica


Dopo la pubblicazione del nuovo bando il gestore Cacciapuoti scrive ai politici: «Ho assunto 27 dipendenti su vostra indicazione». Scoppia la polemica

MUGNANO – Pioggia di polemiche sul Mercato Ittico di Mugnano. A dieci giorni dall’emanazione del bando, l’affidatario del mercato ittico Biagio Cacciapuoti ha mandato una lettera al Comune in cui traccia un bilancio della sua gestione dichiarando altresì di aver assunto 27 unità lavorative. Una missiva irrituale a poco più di un mese dall’assegnazione della gara. E ancora più anomala se si pensa che all’interno di essa l’imprenditore scrive che la scelta dei lavoratori sarebbe avvenuta soddisfacendo le richieste della politica. Perché speficicarlo se nel bando non emerge alcuna istruzione in merito?

Il documento di affidamento della struttura comunale del 6 dicembre 2012 al punto 4 recita infatti che: «Il futuro concessionario valuterà, nell’ambito della gestione, la tutela dei livelli occupazionali esistenti». Quindi sulla scelta dei lavoratori il gestore aveva carta bianca e non doveva rispettare le indicazioni di alcun partito o ente comunale.

Sulla vicenda della lettera si difende lo stesso Cacciapuoti: «Con la pubblicazione del nuovo bando, ci siamo meravigliati che l’esperimento della nostra gestione nei dodici mesi precedenti non sia stata preso in considerazione. La nuova gara prevede un costo annuo di 150 mila euro da moltiplicare per 7 anni, mentre nel corso della mia gestione temporanea il costo si aggirava sui 44 mila euro».

Poi, sul punto più delicato, aggiunge: «I dirigenti non hanno tenuto conto della presenza di 27 dipendenti che sono costati 400 mila euro nei dodici mesi. Chi vince l’appalto voglia o non voglia deve farsi carico di loro. Il mio è stato un impegno morale. Ho seguito la decisione di assumere queste figure storiche, dopo le indicazioni del consiglio comunale del 2008. 6 lavoratori erano provenienti dalla Munianum quasi imposti dal sindacato in un passaggio di cantiere, altre 14 unità sempre dalla precedente municipalizzata, 3 sono del mio team». Dal conteggio mancano all’appello 4 unità.

La lettera di Cacciapuoti è stata trasmessa alla Procura di Napoli, alla Corte dei Conti e alle autorità di polizia, in seguito della riunione della Commissione Anticorruzione municipale. Il sospetto è che si tratti di voto di scambio o corruzione. L’attuale gestione della struttura venne assegnata il 28 febbraio all’Associazione Temporanea di Impresa formata dalla società Eurofish e dalla cooperativa Ippocrate.

«Dopo dieci giorni dalla consegna si sono scatenate nei confronti nostri ispezioni con verbali e multe. Prescrivevano, pena la chiusura, dei lavori di urgenza sull’igienicità, operatività, e funzionalità del mercato. Il mercato era terra di nessuno, noi l’abbiamo riportato nell’ambito della legalità. Non voglio lasciare la struttura perché ci sono progetti in essere, e non vorrei lasciare nello sconforto i dipendenti. Siamo in scadenza, purtroppo questi costi sono proibitivi anche per me che non prendo lo stipendio» conclude Cacciapuoti.