Qualiano, il sindaco De Luca propone di trasformare la discarica di Taverna del Re in un monumento alla memoria

Qualiano, il sindaco De Luca propone di trasformare la discarica di Taverna del Re in un monumento alla memoria

De Luca: “Quando si verifica un disastro, l’uomo può fare solo due cose: porvi riparo o conservarne memoria” QUALIANO. La discarica Taverna


De Luca: “Quando si verifica un disastro, l’uomo può fare solo due cose: porvi riparo o conservarne memoria”

QUALIANO. La discarica Taverna del Re di Giugliano diventa un’attrazione turistica. Questa l’idea, provocatoria, del sindaco di Qualiano che ha suggerito di far diventare il sito dello scandalo un monumento della memoria, ribattenzando la discarica: “La nave della memoria”. Il primo cittadino avrebbe avuto questa ispirazione dal monumento NEMO, il museo della scienza situato in un edificio che assomiglia a una nave che affonda, costruito ad Amsterdam.

«Un disastro è un disastro. E quando si verifica, all’uomo spetta fare solo due cose: porvi riparo e conservarne memoria, affinché il disastro non si ripeta», spiega De Luca in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti . Nella missiva chiarisce che anche se la cittadina che amministra non presenta discariche sul suo territorio, è stata spesso vittima delle scelte operate da Giugliano e Villaricca. Quest’ultime localizzando nella propria periferia discariche, piazzole di stoccaggio, STIR avrebbero inquinato il territorio qualianese, frenando e condannandone il futuro.

 «Allora provo a pensare che tutta la città dei rifiuti di Taverna del Re, venga ingoiata e tombata nella stiva di una gigantesca, leviatanica, nave di pietra, senza movimentare i rifiuti: i biogas convogliati ed utilizzati come energia per la struttura monumentale. Il percolato residuale raccolto, convogliato e depurato. Dei grandi oblò attraverso cui, dall’esterno, continuare a vedere il disastro, ben custodito nella pancia di pietra -scrive il sindaco di Qualiano – Dovrebbe, però, essere un monumento bellissimo e tristissimo: alla memoria di una grande vergogna, da non ripetersi mai più. Immagino, però, che la nave venga circondata da un bosco ben curato, i ponti della nave ricchi di attrazioni culturali e per il tempo libero, con mostre, filmati etc, magari con specificità sulla memoria di tutti i disastri dell’umanità: di tutti i tempi, con spazi dedicati ad aiuole e fiori, con un laghetto di cigni, con certificazioni sanitarie diuturne sulla salubrità dell’aria respirata dai turisti, proiettate in tempo reale su maxi schermi. Dovrebbe insomma diventare una delle massime attrazioni turistiche della Campania. La prua dovrebbe fare rotta verso un’unica direzione, non segnata sul sestante, ma sul calendario perpetuo, quella che segna il passato».