Ancora fermi i lavori di messa in sicurezza nella sede della Pro Loco. All’ingresso un cumulo di rifiuti non rimosso

Ancora fermi i lavori di messa in sicurezza nella sede della Pro Loco. All’ingresso un cumulo di rifiuti non rimosso

Incertezza sull’avvio dei lavori. Il presidente della Pro Loco  Domenico Savino: «Sto sollecitando il Comune ad intervenire al più presto»   GIUGLIANO


Incertezza sull’avvio dei lavori. Il presidente della Pro Loco  Domenico Savino: «Sto sollecitando il Comune ad intervenire al più presto»

 

GIUGLIANO – Rifiuti edili all’ingresso dell’edificio di Corso Campano che ha ospitato fino allo scorso novembre la Pro Loco, il “Gruppo Sirio” della Protezione Civile e i Rangers d’Italia di Giugliano. Davanti ad una delle porte dei locali campeggia ormai da tempo un cumulo di pietre ed altri materiali di risulta derivanti dai primi e fino ad ora unici lavori di manutenzione svolti nell’edificio, sgomberato più di quattro mesi fa per inagibilità.rifiuti edili davanti alla pro loco Gli interventi svolti da una ditta incaricata dal Comune hanno dunque prodotto dei rimasugli che ad oggi non sono stati rimossi, ed a cui, come se nulla fosse, si sono aggiunti nel corso delle settimane bottiglie in plastica, in vetro, lattine di birra, carta ed altri scarti domestici. Ma quando sarà riaperta la struttura comunale situata al civico 329 di Corso Campano?

Il presidente della Pro Loco Domenico Savino dichiara: «Stiamo aspettando che la ditta di manutenzione venga ad effettuare i lavori. Questa mattina sono stato al Comune per sollecitare gli interventi. Dall’ufficio competente mi hanno riferito che i soldi ci sono e che entro giugno si opererà». La messa in sicurezza riguarderà soprattutto il primo piano. Nella stanza in passato occupata dai Rangers dovrà essere infatti cambiato il pavimento. Gli altri locali saranno invece sottoposti a manutenzione ordinaria.

Ma se i Rangers hanno spostato la propria sede in un palazzo di Piazza Annunziata, per la Pro Loco e la Protezione Civile la situazione è ben diversa e la mancanza di una base operativa ha creato non pochi disagi in questi mesi, soprattutto se si considera che buona parte delle attrezzature di lavoro si trova ancora negli uffici sequestrati. Nemmeno sit-in e raccolta firme sono serviti a riaprire le porte dello stabile, che resterà chiuso alle associazioni per un tempo ancora indefinito. Incognita anche sulla rimozione dei rifiuti edili ammassati all’ingresso del fabbricato ed in attesa di smaltimento.