Marano, Consiglio comunale: bocciate tutte le proposte dell’opposizione

Marano, Consiglio comunale: bocciate tutte le proposte dell’opposizione

Tra gli argomenti più salienti: mozione di censura al sindaco, case popolari e sportello anagrafe a Torre Caracciolo MARANO. Mozione di censura


Tra gli argomenti più salienti: mozione di censura al sindaco, case popolari e sportello anagrafe a Torre Caracciolo

MARANO. Mozione di censura al sindaco, ufficio anagrafe a Torre Caracciolo, case popolari: questi gli argomenti salienti discussi ieri dal civico consesso. Un Consiglio comunale, quello tenutosi ieri, con ben 13 punti all’ordine del giorno e durato più di 7 ore, che ha visto un’opposizione sempre più agguerrita e una maggioranza sicura, numeri alla mano, di durare un bel po’.

Ad infiammare immediatamente il dibattito la mozione di sfiducia al primo cittadino Liccardo, presentata dal capogruppo de L’Altra Marano Mauro Bertini. «Tutte le decisioni prese dal civico consesso negli ultimi 9 mesi non sono state messe in atto – spiega l’ex sindaco, Mauro Bertini – Maggioranza impegnata solo nella compravendita di consiglieri, per la città non c’è tempo». Secca la risposta del primo cittadino:«Si continua a fare solo campagna elettorale. Facciamo quello che possiamo con le poche risorse a nostra disposizione». La mozione, dopo ore di dibattito, è stata ovviamente bocciata dalla maggioranza.

A tenere banco subito dopo, la mozione presentata dal consigliere di minoranza Garofalo, per istituire uno sportello anagrafe, aperto una volta a settimana, nella frazione di Torre Caracciolo. Anche in questo caso però il provvedimento è stata bocciato dalla maggioranza, con il sindaco che ha spiegato come «non ci sia al momento il personale per attivare un nuovo ufficio in quella zona». Risposta che non è piaciuta ai molti residenti della zona, presenti in aula, che hanno dichiarato di «sentirsi abbandonati dalle istituzioni».

Ciò che però ieri ha fatto più discutere è stata la delibera, proposta dall’opposizione, sulle case popolari da destinarsi agli sfrattati. La delibera infatti impegnava l’amministrazione a: destinare tutti gli alloggi, acquisiti a patrimonio comunale, alla funzione abitativa provvisoria per le famiglie in grave difficoltà economica; a produrre un apposito regolamento; a censire tutto il patrimonio e a verificare la legittimità degli abitanti (molte case popolari sono occupate da chi non ha più titolo). Per la maggioranza però non tutti gli alloggi devono essere destinati all’emergenza abitativa, ma in particolare sugli immobili abusivi bisogna analizzare la situazione caso per caso e produrre prima un censimento e un chiaro regolamento. Per questi motivi anche questa proposta è stata bocciata. Dura è stata la risposta dell’opposizione:« Qui si decide l’indirizzo politico ed è la politica che fornisce le linee guida ai funzionari – ha tuonato Vincenzo Passariello, consigliere dell’opposizione – Se dobbiamo demandare tutto ai dirigenti possiamo anche andare a casa».