Villaricca, la ditta costruttrice ha lasciato il cantiere del quartiere Sant’Aniello. Bagarre in consiglio

Villaricca, la ditta costruttrice ha lasciato il cantiere del quartiere Sant’Aniello. Bagarre in consiglio

L’opposizione è pronta a scrivere alla Procura e alla Corte dei Conti. Il Presidente del Consiglio Di Marino ha votato la mozione


L’opposizione è pronta a scrivere alla Procura e alla Corte dei Conti. Il Presidente del Consiglio Di Marino ha votato la mozione firmata dal neomembro della minoranza Francesco Maisto

VILLARICCA – Ormai la riqualificazione dello storico palazzo sembra prendere i contorni del giallo. Tante le questioni che non tornano a partire dall’effettivo abbandono del cantiere da parte della ditta costruttrice. Ieri in consiglio comunale il neo consigliere d’opposizione Francesco Maisto ha chiesto delucidazioni sullo stato dell’opera pubblica, denunciando che ogni anno il Comune deve concedere circa 55 mila euro agli espropriati delle abitazioni, realizzando solo la parte del grezza del manufatto.

Il sindaco Francesco Gaudieri ha rivelato che ormai nel quartiere Sant’Aniello non ci sono nemmeno più le impalcature. Il primo cittadino ha accusato di mancato controllo tutti i consiglieri in carica al tempo variante al progetto del 2010, riscontrando altre problematiche: «La Soprintendenza ha ritenuto che la stecca davanti non era abbattibile. Nella variante si è persa la piazza e il parcheggio per mantenere. Non dimentichaimo che si è fermi fermata anche perché il finanziamento è stato bloccato dalla Regione Campania. La commissione speciale deve indicare le alternative, ma non c’è stata. Ad oggi la ditta ha smontato il cantiere. I lavori sono sospesi». L’assessore ai Lavori pubblici Raffaele Cacciapuoti ha dichiarato di aver incontrato di recente funzionari della Soprintendenza: «La dottoressa Amalia Scielzo e il soprintendente Gizzi hanno manifestato interesse per il sito ma non hanno apposto il vincolo. Vorremmo prevedere variante corso d’opera e riproporla alla Soprintendenza per beneficiare di fondi sovrastrutturali per riqualificazione di opere interesse storico culturale, o abbattere la stecca davanti per far rilanciare la costruzione. Abbiamo avuto incontri con Prefettura e la Regione Campania ».

L’opposizione ha attaccato: «Parlavate di completare i lavori in due anni, arrivati a 5 non si intravede nessuna possibilità di soluzione. Dobbiamo capire le responsabilità poichè il vincolo non è stato messo. La maggioranza ha accettato una variante rallentando i lavori, spostando di qualche metro il palazzo. – afferma il consigliere del Pdl Francesco Guarino – Chi ascolta l’assessorato non sente soluzione, intanto ogni giorno subiamo un danno economico».

Il consigliere di centrodestra Pino Coscione, presidente della commissione speciale, ha sostenuto che non è mai stato possibile riunirla poiché è sempre mancato il numero legale, denunciando una difficoltà conseguenziali di accedere agli atti.  Inoltre, ha chiesto adi mandare gli atti alla Procura e alla Corte dei Conti. Mentre il capogruppo del Pdl Luigi Sarracino ha sostenuto finche il Comune non appianerà i debiti con la società regionale Acqua Campania, non arriveranno fondi.

Sentitosi chiamato in causa come appartenente alla giunta della precedente, è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Giosuè Di Marino a nome degli consiglieri reduci: «Adottammo una delibera di giunta per superare l’empasse. Arrivammo al giorno della demolizione ma ci pervenne l’esposto della Soprintendeza e fummo costretti a proporre una variante. Inoltre c’è anche un interesse ai Beni Archeologici. Oggi dobbiamo trovare una soluzione a questo problema senza ritornare sempre al 2010”. L’ex sindaco vicario ha votato a favore della mozione della maggioranza».