Processo termovalorizzatore, assolto il governatore Vincenzo De Luca

Processo termovalorizzatore, assolto il governatore Vincenzo De Luca

Arriva la sentenza della Corte d’Appello. Viene meno la sospensione per la Severino. “Anni di calvario per nulla”


SALERNO – “Il fatto non sussiste”. Il presidente della Regione Campania ed ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, è stato assolto dalla Corte d’Appello. L’attesa sentenza è arrivata nel pomeriggio. L’attuale governatore era imputato per abuso d’ufficio e peculato nel processo relativo al progetto del termovalorizzatore di Salerno, mai realizzato, ed alla nomina di un project manager. I fatti risalgono al 2008.

Con lui assolti anche gli altri due imputati: Domenico Barletta, dirigente Lavori Pubblici del Comune di Salerno, ed Alberto Di Lorenzo, all’epoca capo-staff dell’ex sindaco. Per tutti la Corte d’Appello ha stabilito anche la revoca delle pene accessorie.

Per il governatore, dunque, è la fine dell’incubo sospensione. In primo grado, infatti, De Luca fu condannato per abuso d’ufficio ad un anno (pena sospesa) e per lui scattò la sospensione da presidente della Giunta regionale per effetto della Legge Severino, poi sospesa dal tribunale. Adesso, dopo l’assoluzione arrivata oggi, il presidente della Campania può tirare definitivamente un sospiro di sollievo.

Poco dopo è arrivato anche il commento di De Luca:

“Anni di pesante aggressione politica e mediatica per nulla. – ha dichiarato il governatore – Anni di un calvario che avrebbe fatto scoppiare il cuore a chiunque. Ho retto per le profonde motivazioni ideali e morali, e per l’assoluta serenità della mia coscienza.

Esprimo il mio rispetto per la magistratura, la cui autonomia è un bene per i cittadini onesti e non un privilegio di alcuni. Il controllo di legalità nei confronti di chiunque è doveroso in democrazia.

Mi auguro che nel dibattito pubblico si esaurisca la tendenza dilagante a calpestare con disinvoltura la dignità di persone e famiglie oltre le regole di uno Stato di diritto. Mi auguro che si affermi l’abitudine a confrontarsi civilmente, in un clima di rispetto reciproco. L’essere uomini è più importante delle bandiere di partito.”