L’idraulico ucciso come un boss a causa di una relazione proibita

L’idraulico ucciso come un boss a causa di una relazione proibita

L’uomo è stato freddato domenica sera con quattro colpi di pistola. Il movente è da ricercare nelle sue frequentazioni


CALVIZZANO – Emergono nuovi particolari sulla morte di Ferdinando Pecchia, l’idraulico freddato con quattro colpi di pistola domenica sera all’interno del bar Rumba di Calvizzano. Forse alla base del delitto una relazione sentimentale proibita.

Pecchia era incensurato e non risulta affiliato a nessun clan, per questo ci si è subito interrogati sulle modalità della sua uccisione. Il rituale è stato quello riservato agli uomini di camorra: pochi colpi precisi, al busto e alla testa, così da essere sicuri di non lasciare scampo alla vittima.

Le indagini dei carabinieri, guidati dal capitano De Lise, e degli uomini della Dda sono andate subito a scavare nelle frequentazioni dell’uomo. Secondo i primi riscontri, Pecchia aveva delle amicizie pericolose: in particolare – come riporta Il Mattino – una relazione sentimentale con una giovane ragazza di 20 anni imparentata con elementi di spicco delle famiglie malavitose di Marano.

Pecchia, dal canto suo, sicuramente era stato spesso visto in compagnia di personaggi che gravitavano intorno all’ambiente criminale dell’area nord: in un informativa dei carabinieri si legge che l’uomo era stato fermato in compagnia di alcuni affiliati al clan scissionista Amato-Pagano, in particolare con Mariano Riccio, da poco finito in carcere, che aveva tentato di estendere il proprio controllo su alcune zone di Marano.

Attraverso queste sue amicizie, Pecchia potrebbe essere venuto in contatto con questa giovane donna e aver iniziato con lei una relazione sentimentale mal vista dai membri della sua famiglia. Un errore pagato a caro prezzo.