“Così è stato ucciso Ciro”, parla la baby-testimone dell’omicidio di camorra

“Così è stato ucciso Ciro”, parla la baby-testimone dell’omicidio di camorra

Il racconto della morte della vittima innocente dell’agguato di Ponticelli. Il ricordo dei professori: “Non aveva voglia di studiare ma era un bravo ragazzo”


NAPOLI – “Quando l’assassino ha sparato la prima volta siamo scappati tutti, anche Ciro. Ma gli sono caduti gli occhiali, si è calato per prenderli, quando si è rialzato il bandito gli ha puntato l’arma contro e ha fatto fuoco”. Questo è il racconto di Giovanna, 15 anni, una delle baby testimoni che sta cercando di ricostruire la dinamica dell’agguato in cui hanno perso la vita Raffaele Cepparulo e Ciro Colonna.

Raffaele, 25 anni, una carriera criminale ben definita: considerato dagli inquirenti il capo dei “barbudos” la paranze del clan Giugliano-Genidoni in guerra con i Vastarella per il controllo delle piazze di spaccia della Sanità e del centro storico di Napoli. ( Leggi qui )

Ciro, 19 anni, aveva da poco lasciato gli studi del liceo “Rocco Scotellaro” di San Giorgio a Cremano: “Era un ragazzo dotato ma molto svogliato”, dicono i professori. Non aveva voglia di studiare ma voleva lavorare, e come tanti ragazzi del “Lotto zero” di Ponticelli, si “arrangiava” con lavori occasionali. (Leggi qui )

Due storie diverse accomunate dallo stesso tragico destino. Come spesso accade in questi casi, le prime voci sull’agguato si sono spaccate: da un lato c’era chi gridava all’innocenza di Ciro considerandolo una vittima della camorra, dall’altro qualcuno sosteneva che il giovane avesse affari in ballo con Cepparulo e che in qualche modo fosse coinvolto in qualche traffico illecito.

Alcuni organi di stampa in mattina hanno riportato le teorie degli inquirenti, secondo cui Ciro non sarebbe stato ucciso per caso e che già in passato sarebbe stato identificato in compagnia di personaggi vicini al clan. Ma può bastare questo a decretare la morte di un ragazzo di 19 anni? Frequentare lo stesso circolo ricreativo di un camorrista fa di Ciro un delinquente?

Gli amici suoi coetanei, e in alcuni casi anche più piccoli, lo difendono: “Guardatevi intorno. Vedete negozi, pub, pizzerie, piscine, capi sportivi? E no, non vedete niente perché qua niente ci sta.E allora ditecelo voi, che dobbiamo fare quando abbiamo finito di faticare? Non dobbiamo nemmeno scendere da casa? Dobbiamo vivere tra quattro pareti? Ma lo capite che non abbiamo nemmeno venti anni? Come Ciro che ne aveva 19 e che aveva diritto a vivere”.