Gomorra – La serie ieri in Tribunale. “La produzione ha pagato per girare le scene”

Gomorra – La serie ieri in Tribunale. “La produzione ha pagato per girare le scene”

La Direzione Distrettuale Antimafia accusa di estorsione il clan e di favoreggiamento i manager della produzione televisiva


NAPOLI – Si è svolta ieri presso il Tribunale di Napoli l’udienza del processo nei confronti di alcuni componenti o ex della produzione di “Gomorra-La Serie”. Imputati nel procedimento sono il produttore Gianluca Arcopinto (che lasciò la produzione durante le riprese), e il ‘location manager’ Gennaro Aquino.

Secondo gli atti prodotti dalla Procura, per girare alcune scene era stata affittata una villa confiscata ad un boss di Torre Annunziata. Si tratta di quella che, nella prima serie, era la dimora del boss Savastano, protagonista della fiction. Nonostante si trattasse di un bene confiscato, sempre secondo l’ipotesi formulata dall’accusa, alcune persone riconducibili al clan Gallo avrebbero realizzato un’estorsione nei confronti della produzione. Per la Direzione Distrettuale Antimafia i due hanno commesso il reato di favoreggiamento, negando di aver subito minacce.

Rispetto al quadro accusatorio però le posizioni dei due hanno subito un alleggerimento, considerando che gli avvocati difensori hanno ottenuti diversi proscioglimenti dalle accuse formulate dal pubblico ministero. E’ venuta a cadere anche l’aggravante dell’articolo 7, vale a dire di aver agito per favorire il clan. Arcopinto e Aquino sono stati rinviati a giudizio per il solo reato di favoreggiamento. I due, attraverso i propri legali, intendono dimostrare l’estraneità ai fatti contestati in quanto anche in una delle udienze scorse hanno ribadito di non aver subito minacce di alcun tipo, rigettando le accuse.

Il pubblico ministero inoltre aveva richiesto in rinvio a giudizio per il reato di corruzione nei confronti di Aquino e di tre vigili urbani. Secondo l’accusa i caschi bianchi avrebbero accettato 100 euro da parte di Aquino per chiudere una strada e consentire l’effettuazione di alcune riprese. Anche per quest’accusa, però, è scattato il proscioglimento delle persone coinvolte nei fatti contestati. La prossima udienza si terrà tra circa un mese, con la Procura della Repubblica di Napoli che dovrà produrre elementi a sostegno dell’accusa. Di contro gli avvocati difensori proveranno a ‘smontare’ il quadro accusatorio.