Estorsioni nella zona collinare di Napoli: 3 assolti, tra cui un giuglianese

Estorsioni nella zona collinare di Napoli: 3 assolti, tra cui un giuglianese

Il procedimento è iniziato nel 2013 a seguito di diverse denunce contro la condotta intimidatoria del clan Caiazzo, contrapposto ai Cimmino


NAPOLI – Tre imputati scarcerati in merito all’inchiesta che ha riguardato estorsioni nella zona collinare di Napoli. Sotto accusa il clan governato da Antonio Caiazzo e da sua figlia Maria Caiazzo. Il loro clan è in competizione, per quell’area, con la cosca criminale dei Cimmino. Nel 2013 blitz, a seguito di diverse denunce per estorsioni del clan ormai gestito da Maria, dato che il padre Antonio Caiazzo era in carcere, ci sono stati diversi arresti. A seguito dell’indagine finirono in manette, tra gli altri, Maria Caiazzo e diversi affiliati al clan, con l’accusa di associazione camorristica e estorsione aggravata. Molti degli imputati hanno optato per il rito abbreviato e sono stati condannati a lunghe pene detentive, tra cui alcune tra i 16 ed i 14 anni. Tra di loro era coinvolto un giuglianese difeso dall’avvocato Matteo Casertano, di nome Salvatore D’Antonio, assieme ad Elia Vernaglione e Giuseppe Penzavecchia. I tre optarono per il rito ordinario.

Dopo due anni di estenuante istrutoria, per d’Antonio sono stati chiesti 13 anni di carcere, per Elia Vernaglione l’assoluzione, per Penzavecchia 8 anni ed 8 mesi. Questa mattina, la svolta. La 5a sezione tribunale di Napoli, infatti, presieduta da Concetta Cristiano, con giudici a latere Tullio Morello e Rosa  Capasso, hanno assolto tutti gli imputati ed ordinato l’immediata scarcerazione degli stessi. Penzavecchia era ai domiciliari, mentre D’Antonio era in carcere, entrambi destinatari dei provvedimenti da quand’erano state notificate le ordinanze. Emilia maglione è difesa dall’avvocato Fabio Visco, Giuseppe Penzavecchia dall’avvocato Massimo Vetrano.