Rissa in carcere, ferite due guardie penitenziarie. Il Sappe: “ci sono troppi detenuti stranieri”

Rissa in carcere, ferite due guardie penitenziarie. Il Sappe: “ci sono troppi detenuti stranieri”

Per Donato Capece, esponente del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria “i detenuti stranieri andrebbero rimpatriati a causa del sovraffollamento”. Il protagonista è stato però un italiano


SANTA MARIA CAPUA VETERE – Rissa in un carcere tra i più affollati della Campania. Come riporta il mattino.it, infatti, una cella del penitenziario di Santa Maria Capua Vetere è stata distrutta, due agenti della polizia penitenziaria sono stati picchiati e spediti in medicheria. È il bilancio dell’ultima aggressione tra le sbarre commessa da un detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove il numero degli agenti è sempre più esiguo e quello dei detenuti considerati pericolosi, invece, è altissimo. Così, si riapre la questione sicurezza nella casa circondariale più grande dell’intera provincia di Caserta. L’aggressione è accaduta ieri mattina alle ore 12, circa, mentre in un’ala del carcere si stavano celebrando gli interrogatori di garanzia degli indagati nell’ultima mega inchiesta sul business dei rifiuti di Piedimonte Matese, Alvignano e Casagiove.

Protagonista dell’episodio è stato il detenuto Giuseppe Pimpinella, 33 anni di Santa Maria Capua Vetere, arrestato nel 2011 e poi ancora nel 2013 con l’accusa di rapina a mano armata in una gioielleria situata tra San Prisco e Santa Maria. Pimpinella era stato segnalato alle forze dell’ordine anche nel 2011 per aver dato fastidio ai vicini. Insomma, un detenuto non facile da gestire. Il sindacato degli agenti della penitenziaria protesta: «Ora basta, serve più tutela tra le mura del carcere». Secondo indiscrezioni, Pimpinella era stato rinchiuso in una stanza in isolamento per punizione, l’uomo avrebbe letteralmente fatto a pezzi i servizi d’igiene della cella. Quando gli agenti sono entrati nella stanza per placare la sua ira, l’uomo li ha aggrediti con calci e graffi. Sono serviti quattro uomini in divisa per placare la sua ira. Successivamente, è stato bloccato e portato in un altro reparto. Solo sei giorni fa, a Perugia era stata registrata un’altra aggressione in carcere.

«Servono adeguate sanzioni a chi si rende responsabile di violenza contro appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria», tuonano i portavoce del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) che rappresenta i poliziotti. «Ogni giorno- continuano- contiamo eventi critici nelle carceri regionali: basta! È sotto gli occhi di tutti – continua la nota – che servono urgenti provvedimenti per frenare la spirale di tensione e violenza che ogni giorno coinvolge gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria».

Donato Capece, esponente del direttivo nazionale del Sappe ha detto: “i detenuti stranieri sono diventati moltissimi, circa 18mila. Anche per questo le carceri sono sovraffollate. Un’ipotesi plausibile è quella di far scontare agli stranieri le pene nei propri paesi d’origine”.