Gli sciacalli dei biglietti: i bagarini 2.0

Gli sciacalli dei biglietti: i bagarini 2.0

Oltre quarantunomila biglietti sono stati polverizzati in una manciata di minuti per poi riapparire in vendita su siti di secondary ticketing con prezzi oscenamente gonfiati. Come funziona il bagarinaggio nel 2017?

@Saverio Nappo

NAPOLI – Si è avuta subito la sensazione che sarebbe arrivata da Nyon la perturbazione che avrebbe ingrigito il cielo sopra Napoli. Come se non bastasse, la Società Sportiva Calcio Napoli ha deciso di approfittare delle festività, a cavallo tra il Natale e il Capodanno, per dare la possibilità ai suoi tifosi di assicurarsi un posto, in prima fila, nella storia. Il sorteggio ha associato il Napoli al Real Madrid, come nell’edizione della Coppa dei Campioni del 1987. Ma quella era un’altra competizione, quello era un altro calcio, era un altro mondo. Quello che, oggi come allora, è rimasto saldamente ancorato allo scorrere della normalità è il fenomeno del bagarinaggio, fiorente in concomitanza degli eventi, sia sportivi che musicali, più attesi e con conseguente corsa all’acquisto dei biglietti. L’urna di Nyon ha così innescato il meccanismo intricato e, purtroppo per gli appassionati, perfettamente efficiente del bagarinaggio moderno: una sorta di bagarinaggio vecchio stampo, proiettato sul web, lì dove i confini tra legale e illegale sono sottilissimi e poco marcati.

Pochi fortunati mostrano i biglietti appena fatti

Napoli-Real Madrid è indiscutibilmente la partita della vita, quella che ogni tifoso bianco azzurro racconterà ai propri figli, ai nipoti o semplicemente a qualche sconosciuto su qualche treno, incontrato per caso o ad un amico di vecchia data fuori ad un bar anonimo, in città. Così è successo per la super sfida dell’87, tra il Real della Quinta del Buitre e il Napoli della Ma.Gi.Ca. (“Ca”, a cavallo tra l’86 e l’87, vuol dire ancora CarnevaleCareca sarebbe stato acquistato nell’estate dell’87, per alternarsi proprio con Carnevale). È come se l’avessi vissuta in prima persona, anche se sono nato solo nella torrida estate dell’86. Mio padre conserva un ricordo incredibilmente lucido e dettagliato di quella sfida, così come tutti quelli a cui ho chiesto di raccontarmi il loro Napoli-Real, mendicando immagini, collegamenti ed emozioni passate. Anche nei ricordi, il filo conduttore resta lo stesso, al dilà della passione: il bagarinaggio. Una curva costava centomila lire e, con buona probabilità, o era un falso d’autore o un biglietto clonato. O più semplicemente era un biglietto perfettamente originale, legale e limpido, rivenduto dal bagarino ad un prezzo duplicato, triplicato o anche peggio. Esentasse, lontano dalle regole di mercato, dichiaratamente gonfiati di desidero per il mero profitto. Sulle spalle dei tifosi, si capisce.

Calca per i biglietti, al box office, in pieno centro

Certo è che i sistemi per il controllo dei biglietti e dei documenti, negli ultimi anni 80 e nei primi anni 90, erano a dir poco inesistenti. Niente biglietti nominali, niente tornelli, alle volte i cancelli d’ingresso cedevano a causa della pressione esercitata dalla folla oceanica festante, in preda all’adrenalina da attesa. Molte volte, al San Paolo, sono stati registrati migliaia di presenti oltre il numero massimo consentito sugli spalti. Molti, raccontando il Napoli-Real dell’87, dicono chiaramente che assiepati sugli spalti del San Paolo ci fossero almeno centomila persone, nonostante il numero di presenti dichiarato dalla Società fu di ottantasettemilacinquecento. Guardando le immagini che ci sono state tramandate da vecchie e preziosissime VHS, siamo propensi a credere che la verità – come sempre – sta nel mezzo e che, quindi, sui gradoni fossero letteralmente ammassati più spettatori del numero massimo consentito e che questo numero ha proteso pericolosamente verso i centomila descritti dalla leggenda. Il bagarinaggio, in quella sera calda di fine settembre dell’87, fece affari d’oro, assicurandosi profitti difficilmente quantificabili dato l’immenso margine di guadagno su ogni biglietto di quella che fu la partita più importante, a livello europeo, del Napoli fino a quel momento. Si legge, dai giornali dell’epoca, che almeno il 30% dell’incasso totale fosse stato intascato dai bagarini, grazie alla vendita dei biglietti falsi e alla rivendita dei biglietti validi a prezzi oscenamente maggiorati.

Biglietti a prezzi altissimi, in pieno stile secondary ticketing

A distanza di trent’anni, Nyon e il sorteggio della morte, il Real di Cristiano Ronaldo, la rivoluzione sarrista e il Napoli di nuovo ai vertici del calcio italiano. La febbre da evento è salita immediatamente. Subito, sui principali siti che vendono i biglietti degli eventi sportivi e dei concerti sono apparsi annunci riguardanti la sfida del 7 marzo, al San Paolo. Quello che ha spiazzato i più è che era possibile acquistare, ad esempio, un biglietto di Curva B pagandolo poco meno di 220€, ancora prima che la Società Sportiva Calcio Napoli avesse comunicato la data di apertura della vendita dei biglietti, sia live che on line. Com’è possibile? Com’è possibile che un sito sia in grado di rivendere a prezzo palesemente maggiorato un biglietto che ancora non è stato messo in vendita e per il quale non è ancora noto il prezzo? Com’è possibile che un sito, come ad esempio ViaGoGo, sia in grado di garantire il biglietto prima che sia stato messo in vendita? Ma soprattutto, dati i trascorsi, com’è possibile che una scorta di oltre quarantamila (talvolta anche molto più numerosa) biglietti vada esaurita quasi sempre in pochi minuti? Tuffarsi a occhi chiusi nel profondo mare del web è l’unica cosa da fare, alla ricerca di una spiegazione, di qualsiasi cosa possa fare luce di questi quesiti.

Biglietti in offerta promozionale, su eBay

Con l’introduzione della vendita dei biglietti nominali e l’inasprimento delle norme di sicurezza agli ingressi dei settori, il bagarinaggio sembra essersi spostato progressivamente on line, confondendosi nel sottobosco del crescente mercato sul web. Alcune società, vere e proprie egemoni del settore del ticketing on line, sono a loro volta proprietarie di altre società (siti, ndr) che si occupano di secondary ticketing, ossia “rivendita di biglietti”. In pratica, quello che era la figura del bagarino all’esterno di uno stadio, un palasport o un arena per concerti, mal camuffato e con una apparentemente infinita scorta di biglietti a disposizione, è mutata in un “sotto sito” che acquista on line, in blocco, la quasi totalità dei biglietti in vendita sul sito autorizzato, per poi rivederli a prezzo pesantemente maggiorato. In questo caso ViaGoGo (così come anche molti singoli individui che hanno provato maccheronicamente a travestirsi da affaristi del settore) ha acquistato migliaia di biglietti da TicketOne, rimettendoli in vendita ad un prezzo che definire ridicolo è il minimo. Esiste un modo per riuscire ad accaparrarsi un gran numero di biglietti in pochi secondi, battendo sul tempo i singoli acquirenti: TicketOne Spinner Bot. È un programma in grado di bypassare il controllo captcha e di appoggiarsi dinamicamente, in pochi secondi, su diversi indirizzi IP, così da risultare un acquirente onesto al vulnerabilissimo sistema di sicurezza e controllo di TicketOne.

Quando un bigliatto vale una vittoria

Negli States, il secondary ticketing è un problema che le autorità competenti stanno affrontando già da tempo. Nel 2007, Ticketmaster.com, la principale biglietteria online degli Stati Uniti, fece causa alla RMG Technologies Inc, la quale produceva e vendeva software in grado di effettuare acquisti multipli in pochissimo tempo, eludendo le misure di sicurezza del suo portale on line. Un anno più tardi, nel 2008, Ticketmaster.com ha vinto il processo ottenendo un risarcimento di circa 18 milioni di dollari. Inutile dire che questo non ha debellato, negli anni a seguire, il fenomeno del secondary ticketing. Se negli States, però,  la problematica ha un’importanza rilevante tanto da essere sottoposta all’indagine di una squadra investigativa creata ad hoc dalla polizia e tanto da aver convinto moltissime star internazionali della musica ad aggregarsi in una campagna contro questo fenomeno che lede la passione dei fan, in Europa la questione è ancora sospesa nel luogo opaco dei “faremo” e dei “diremo”. Napoli-Real è solo l’ultima delle bolle del secondary ticketing scoppiate sui media nazionali. Solo nel 2016, sono stati frodati in questo modo centinaia di migliaia di fan dei Coldplay, di Bruce Springsteen, dei Red Hot Chili Peppers, di Adele: i biglietti sono spariti in pochi secondi dal portale ufficiale di vendita (TicketOne, ndr) e sono riapparsi pochi minuti dopo, a prezzo oscenamente gonfiato, su pagine di secondary ticketing come TicketBis, ViaGoGo e Seatwave. Per non parlare dei biglietti per le fasi finali delle competizioni europee. Ad esempio, fu praticamente impossibile acquistare, a prezzo di listino, un biglietto per la finale di Champions del 2015, tra Juventus e Barcellona. Cosa accadrebbe se il Napoli riuscisse a superare il turno contro il Real? Meglio non pensarci.