La casa degli orrori: la 16enne violentata e picchiata inizia a parlare

La casa degli orrori: la 16enne violentata e picchiata inizia a parlare

La ragazza ha rivolto accuse non solo contro il suo aguzzino ma anche verso i suoi familiari: “Sapevano delle violenze”


CASERTA – Ha preferito il silenzio, scegliendo di avvalersi della facoltà di non rispondere, Vincenzo Cioffi, quando il giudice Emilio Minio gli ha chiesto di sottoporsi all’interrogatorio di garanzia.
Il giovane di 23 anni accusato di aver sequestrato e violentato una ragazza di 16 anni della provincia di Latina e una di 20 di Portici, che intrapresa una relazione con il sottoscritto, aveva cominciato una convivenza, rimanendo poi incinta.
Cioffi, il cui volto era già noto alle forze dell’ordine per un passato di furti, è stato affiancato nella sala colloqui del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dai suoi legali Goffredo Grasso e Gustavo Pugliese e ha mostrato uno stato depressivo e avvilito. Il ragazzo, sin da piccolo, ha cambiato diverse case-famiglie che lo prendevano in affidamento e sembrerebbe che sia stato esso stesso vittima di violenza da parte di parenti.
I magistrati della procura di S.M.C.V. stanno cercando di dare chiarezza alla vicenda, verificatasi nella casa di via De Simone.
Dalle testimonianze della ragazza sedicenne, assistita da una psicologa, si evince che il personaggio chiave è stato Marcello, il cugino di Vincenzo di 19 anni, che per un periodo dormiva con loro. Sarebbe infatti stato proprio Marcello ad assistere al primo episodio di violenza subito dalla ragazzina, la quale ha raccontato che mentre faceva finta di dormire, Il Cioffi l’avrebbe colpita con schiaffi sul viso, bloccandola nello spazio tra il letto e il muro.
Un episodio che è è stato raccontato anche dalla madre della ragazza, che ha aggiunto: «Mi figlia mi ha riferito che dormiva nello stesso letto di Cioffi con suo cugino, tale Marcello che però dopo due settimane era andato via perché non sopportava il fatto che mia figlia venisse picchiata da Vincenzo, il quale lo faceva anche davanti a lui oppure glielo riferiva vantandosene».
Gli investigatori hanno rivolto così le loro indagini sul cugino e sulla madre di Vincenzo, anche lei vittima di violenze da parte del figlio, che però non sono state mai denunciate.