Giugliano, convegno sugli Ecoreati organizzato dal M5S: il bilancio dalla legge 68

Giugliano, convegno sugli Ecoreati organizzato dal M5S: il bilancio dalla legge 68

Ospite d’eccezione il vice presidente della Camera Luigi Di Maio. Presenti vari esperti della tematica


GIUGLIANO – Si è tenuto ieri, presso il Palazzo Palumbo di Giugliano a Piazza Matteotti, il convegno “Ecoreati: I risultati dopo 2 anni dalla legge 68” organizzato dal Movimento 5 stelle. La nuova legge, n 68 del maggio 2015, introduce nel codice penale cinque nuovi delitti ambientali: inquinamento, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo, omessa bonifica e impedimento del controllo. Le pene sono molto importanti: si va dalla reclusione da 2 a 6 anni per il delitto di inquinamento a quella da 5 a 15 anni per chi commette un disastro ambientale. La norma porta la firma dei 5 stelle, ma a velocizzare i tempi di approvazione è stata la collaborazione tra le parti politiche, nonostante la conclusione dell’iter legislativo dopo 3 anni dalla proposta.

A dare inizio al convegno di ieri, moderato dal giornalista Sergio Nazzaro, è il consigliere comunale pentastellato Nicola Palma: “E’ soprattutto dal nostro territorio che deve partire la lotta alle illegalità ambientali. Noi abbiamo avanzato la proposta di istituire una commissione di indagine e di controllo, affinché venisse approfondito e studiato il tema dei delitti ambientali e controllata l’applicazione della legge nel nostro territorio. Ma in consiglio comunale, nonostante l’istituzione della commissione fosse a titolo gratuito, la proposta ci è stata bocciata”. Diversa sorte ha avuto nel comune di Aversa l’istituzione della predetta commissione, approvata all’unanimità da tutto il consiglio, come sottolineato ieri dalla consigliera del comune normanno Maria Grazia Mazzoni, presidente della stessa denominata Terra dei Fuochi Aversa.

Vari gli esperti del campo intervenuti ieri tra cui il direttore nazionale di Legambiente Stefano Ciafani: “La legge sugli ecoreati è un obiettivo che Legambiente persegue dal 1994, e con la sua attuazione finalmente i principali reati ambientali, considerati contravvenzionali prima della norma, sono diventati delitti veri e propri. D’ora in poi per contrastare gli ecoreati magistrati e forze dell’ordine possono utilizzare gli strumenti di indagine più efficaci tra cui arresti in flagranza ed intercettazioni telefoniche e ambientali”. Dalle indagini statistiche, in seguito all’emanazione della legge, sono stati circa 1000 gli ecoreati contestati e 1185 le persone denunciate per delitto ambientale e nell’ottica di una classifica nazionale, la Campania occupa il primo posto per numero di denunce. La norma costituisce un ottimo punto di partenza, ma bisogna far leva sui suoi aspetti critici: maggior impiego di personale specializzato e più oneri finanziari.

Presente anche il magistrato Raffaele Piccirillo il quale ha evidenziato l’importanza dell’aspetto deterrente della norma: “La legge ha lo scopo di disincentivare le scelte e i comportamenti dei cittadini che possono sfociare in reati ambientali. La legge è volta a prevenire la commissione dell’illecito, in virtù delle gravi sanzioni e pene detentive da essa prevista”. E’ intervento nel dibattito anche il comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato, ora in forza ai carabinieri, Sergio Costa: “Le risorse sono ancora troppo poche per contrastare in modo assoluto il fenomeno sul territorio, ma la legge ci aiuta, in primis distinguendo la figura dell’ecomafioso, da chi compie distonie ambientali, entrambi penalmente perseguibili, ma diversamente. Nella Terra dei fuochi il monitoraggio avanza, e a breve le indagini saranno concluse. Il percorso non è ancora finito, ma ce la faremo e il sacrificio di molti nostri compaesani avrà una risposta”.

A concludere gli interventi prima dell’arrivo di Luigi Di Maio, il promotore dell’evento l’onorevole del Movimento 5 Stelle Salvatore Micillo e componente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati: “La legge è il primo passo, c’è ancora molto lavoro da fare, ma in un anno e mezzo dall’emanazione i risultati, soprattutto nel nostro territorio, sono positivi”.

A chiudere il dibattito il vicepresidente della Camera dei Deputati Luigi Di Maio: “Controlli, Risorse e Personale. Questi gli aspetti su cui far leva. La legge di iniziativa parlamentare è da monitorare in modo capillare: le procure hanno bisogno di maggiori finanziamenti e di tecniche avanzate per sorvegliare l’osservanza della legge, e reprimere i reati”. Di seguito, l’intervento completo di Di Maio.