La confessione di Titò:«Molestai l’amichetta di Fortuna, ma non sono stato io a ucciderla»

La confessione di Titò:«Molestai l’amichetta di Fortuna, ma non sono stato io a ucciderla»

Dopo tre anni l’uomo conferma le accuse di pedofilia


NAPOLI – Svolta sulla vicenda della morte di Fortuna, la bimba scaraventata giù dall’ottavo piano di un palazzo a Caivano: Raimondo Caputo, detto Titò, il primo a essere accusato di omicidio, nella prossima udienza del due maggio confesserà di avere abusato sessualmente dell’amichetta della vittima, ma di non avere ucciso Fortuna.

L’uomo ha anche mosso accuse molto pesanti nei confronti della sua ex compagna Marianna la quale, attesta, sapeva tutto sulla vicenda, ma che nonostante tutto preferiva tacere. Titò per la prima volta dopo tre anni confessa di essere un pedofilo contrariamente a quanto aveva fatto in precedenza in cui non aveva mai ammesso, nemmeno in questo, la propria colpevolezza.