Erano il terrore dell’hinterland: “Faccio rapine per far mangiare i miei figli”

Erano il terrore dell’hinterland: “Faccio rapine per far mangiare i miei figli”

Oltre 30 colpi in pochi mesi tra Napoli e provincia. Spesso si fingevano agenti e mostravano anche un finto tesserino


ACERRA – Trentatré colpi tra luglio e settembre: questo è stato il ruolino di Gianluca Bianco e Caterina Del Prete, due cognati di 35 e 31 anni che hanno seminato il terrore tra Napoli e provincia. Agivano nelle zone più disparate e aveva rapinato vittime tra Napoli, Volla, Acerra, Casavatore e Casoria. Il bottino era sempre diverso, tutto quello che riuscivano a prendere: tablet, cellulari, smartphone, soldi e qualche volta anche i motorini. La modalità e le vittime erano peculiari. Di solito puntavano gli adolescenti e li agganciavano fingendosi agenti della squadra antidroga e inscenavano una perquisizione mostrando anche un falso distintivo, quando qualcuno si ribellava mostravano pistola e coltello.

La coppia è stata incastrata grazie all’utilizzo di telecamere di sorveglianza che spesso hanno immortalato i loro colpi ma anche grazie al riconoscimento effettuato dalle numerose vittime. I due erano stati arrestati a settembre dopo un colpo ai danni di alcuni ragazzini all’esterno di una discoteca di via Piave. In quell’occasione i due avevano ammesso la loro colpa e la donna si era giustificata dicendo che era disoccupata e faceva rapine per “far mangiare” i suoi figli.

Gli investigatori pero non si sono fermati a quella confessione e hanno approfondito tutte le rapine eseguite in coppia nel napoletano riuscendo a ricostruire il percorso criminale dei due cognati. L’indagine ha coinvolto tre procure: quattro rapine commesse a Casoria (il 19 luglio, il 16 agosto, il 17 agosto e il 5 settembre 2016) su cui indaga Napoli Nord; sette quelle considerate nella misura cautelare del gip di Napoli Francesco De Falco Giannone, di cui tre il 5 agosto, una il 6 agosto, e tre il 4 settembre 2016 oltre quella del decreto di fermo; tre a Casalnuovo, il 28 luglio e uno il 12 agosto 2016 ; due ad Acerra, uno il 30 luglio e l’altro il 9 agosto; uno a Volla il 3 settembre 2016, su questi ultimi casi indaga il gip di Nola.