Sacchetto selvaggio sul litorale domitio: in arrivo 45 telecamere di videosorveglianza

Sacchetto selvaggio sul litorale domitio: in arrivo 45 telecamere di videosorveglianza

Indetta la gara d’appalto per fronteggiare un’emergenza sempre più evidente


CASTEL VOLTURNO – Al fine di controllare dal punto di vista ambientale una striscia di territorio lunga ventisette chilometri, con numerose aree demaniali dall’alto valore naturalistico costantemente aggredite e mortificate dall’attività di eterogenei delinquenti che scaricano abusivamente rifiuti d’ogni tipo è nato un nuovo sistema di videosorveglianza della zona. Per la fascia costiera di Castel Volturno la poco edificante storia recente insegna infatti che occorrerebbe un intero plotone dell’esercito costantemente in vigilanza sul territorio; oppure, dei potenti occhi digitali, posizionati in più punti strategici. Verrà attuata la seconda opzione. Per realizzarla, come riporta ilmattino.it, è stata indetta una  gara d’appalto appena pubblicata alla stazione unica appaltante per la città alla foce del fiume Volturno, che grazie a fondi regionali per lo sviluppo e la coesione a breve sarà dotata di un sofisticato servizio di videosorveglianza.

Non a caso, la base d’asta per l’appalto è di 300mila uro. Le buste saranno aperte il prossimo 17 ottobre. Nello specifico il capitolato d’appalto, fa sapere l’assessorato all’ecologia che da due anni lavora al progetto, prevede l’istallazione di diciannove punti d’osservazione, che saranno dotati in totale di ben quarantacinque telecamere. I punti sono già stati individuati dall’amministrazione comunale e si trovano ovviamente lungo l’intera area domiziana. Si tratta di luoghi dove il Comune è chiamato costantemente a bonificare aree pubbliche trasformate in vere e proprie discariche abusive.

E spesso, i delinquenti dell’ambiente domiziano sono talmente veloci, che poche ore dopo ogni nuova bonifica, le aree sono di nuovo sporche (come accade per le aree di sosta delle superstrade e per le zone demaniali, come la pineta e i lungomare). Peraltro, la bonifica di tale aree non rientra nell’ordinario servizio di igiene urbana e il Comune deve sostenere di volta in volta costi extra, che gravano sulle già disastrate casse pubbliche. Gli occhi digitali dovrebbero se non azzerare gli illeciti ecologici, quantomeno dare una forte mano per il controllo di un territorio assetato di normalità e cura. Il condizionale, purtroppo, è ancora d’obbligo, perché a Castel Volturno i problemi sono tanti e non si fa a tempo a risolverne uno che ne nascono altri dieci. Per lo specifico, c’è da capire quale personale sarà dedicato al controllo delle immagini che registreranno le quarantacinque videocamere. Insomma, affinché non sia mortificato il lavoro svolto per aggiudicarsi questo progetto fondamentale per la città domiziana, occorrerebbe che le istituzioni affrontassero il caso Castel Volturno nella sua globalità.