“Partenope nun dorme mai”, esordio per Napoli di Sottofondo

“Partenope nun dorme mai”, esordio per Napoli di Sottofondo

Abbiamo parlato con Nello Romagnuolo, già vocalist dei “Terra Scura”, che ci ha descritto il progetto “Napoli di Sottofondo”, oltre ad annunciarci l’uscita del pezzo d’esordio

@Saverio Nappo

NAPOLI – Alle volte basta davvero poco perché un’idea nasca. È meno facile vedere quell’idea cresciuta, coltivata, realizzata. Tuttavia, quando l’idea è condivisa da più persone, tutto è meno complicato. Sono a Mugnano, paesone dell’area nord di Napoli. Allo stadio Vallefuoco, incontro Nello Romagnuolo. Nello è da sempre impegnato sia in politica attiva che nel sociale, a partire dalla sua confort zone – Mugnano, appunto – passando per l’area collinare, fino ad arrivare alla città. È l’estate di San Martino, in cielo non c’è una nuvola e il sole riscalda ricordando la primavera ormai lontana. Prendiamo un caffè, dopo la partita: parliamo di tutto e di niente, come ogni volta. Questa volta, però, con un filo d’emozione che traspare dalla sua voce, mi parla anche di qualcosa che esce dal “come ogni volta”. Parliamo di musica, bevendo un caffè che ci riscalda le mani mentre le parole cominciano a creare immagini chiare e nitide.

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I Napoli di Sottofondo in sala di registrazione: la preparazione del pezzo è durata un anno

Nello mi racconta della sua esperienza al Libere Voci Festival dello scorso anno. Partecipare ad un festival non vuol dire solamente gareggiare o, più semplicemente, farsi conoscere. Vuol dire comunicare, vuol dire conoscersi. Nello mi racconta che è lì, nel back stage, ai piedi del palco e nelle piazze che ha conosciuto altri artisti. Quando è la musica a mettere in collegamento idee e persone, nascono progetti interessanti, multilaterali, orizzontali. Nello abbozza un sorriso, quando con lo sguardo perso nel vuoto ripercorre mesi e mesi di evoluzione culturale e musicale vissuti prima di arrivare a quel bar, avanti a quel caffè: «sentivamo l’esigenza di mettere su un progetto che non escludesse nessun genere musicale e che, anzi, li contenesse tutti. È con questo progetto multi stilistico e, quindi, multiculturale che volevamo e vogliamo raccontare Napoli attraverso gl’occhi di chi la vive».

Napoli sta vivendo un momento di particolare fermento culturale. Chiaramente, anche la musica sta giocando un ruolo chiave, portando alla ribalta non pochi artisti e/o progetti musicali. Come potrebbe essere altrimenti, d’altronde. La musica è la linfa vitale di questa città da secoli. È la musica la vera voce di Napoli, dei suoi vicoli, dell’acqua che s’insinua tra gli scogli, della brezza che muove i pini marittimi, le querce e gli abeti. Così otto ragazzi, otto artisti appartenenti a contesti musicali diversi, si aggregano nel nome dell’idea comune. Per darle corpo, note e suoni. E voce. Quella dello stesso Nello, accompagnata dalla chitarra di Enrico Iacolare, dal basso di Francesco Arena e dalla batteria di Emmanuele Anzalone (assieme formano i Terra Scura). Ma non solo. C’è il rap di Mimmo Taki e quello di Nasty, le voci meravigliose di Traci Bool e Sammy Comet. Dalla mescolanza di generi, tonalità e suoni nasce la voce di Napoli, quel suono di sottofondo che ti accompagna passo dopo passo, tra i vicoli stretti e le piazze accoglienti.

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Svelata anche la copertina del disco d’esordio dei Napoli di Sottofondo

Napoli di Sottofondo (qui la loro official page) è il nome che Nello e i ragazzi hanno dato al loro progetto musicale e “Partenope nun dorme mai” è il brano d’esordio in uscita esclusiva su Youtube e sui canali social della band proprio oggi. Il caffè è oramai finito e resta solo una traccia sul bordo della tazzina. Lo ascolto interessato, parlerebbe per ore delle storie nate ed intrecciatesi tra loro. Ad esempio, quelle legate alla realizzazione del video che accompagna il pezzo d’esordio: «la città viva va raccontata, anche attraverso la musica. Quindi, partendo da questa canzone, cominciamo a narrarla dal suo interno, dalle sue viscere, in modo libero da stereotipi e luoghi comuni. Anche nel video d’esordio, si è scelto di fare riprese di luoghi non solo usuali e sdoganati come “Aret o Muiariell”, tra Capodimonte e la Sanità, una strada che porta giù ai “Miracoli”, altra zona della Sanità». Prima di salutarlo, lo abbraccio e gli faccio i miei auguri. Il pezzo verrà mandato anche in radio, prima a livello regionale, poi, forse, a livello nazionale. Mi fa un ghigno che è a metà tra un sorriso e una smorfia di vanto. Come a dire «tranquillo, Partenope nun dorme mai».

Ecco il video d’esordio girato nel ventre di Napoli, on line da una manciata di minuti: “Partenope nun dorme mai”