Caso Petrillo, lettera alle alte cariche: “Indagare sui reali motivi del trasferimento”

Caso Petrillo, lettera alle alte cariche: “Indagare sui reali motivi del trasferimento”

L’associazione dei comandanti di Polizia Municipale scrive a Cantone, Ministro e Prefetto con toni duri


GIUGLIANO – Il caso Petrillo continua a far discutere, la decisione dell’amministrazione comunale giuglianese di trasferire ad altro incarico la comandante del corpo di Polizia Municipale è stata causa di clamore e polemiche, alcuni giorni dopo la notifica la stessa dottoressa Petrillo accusò un malore mentre era nei locali del Municipio. Ad intervenire sulla vicenda, evidentemente ben lungi dal definirsi conclusa, è ora l’Associazione Nazionale Comandanti ed Ufficiali dei Corpi di Polizia Municipale, la ANCUPM, che ha indirizzato una missiva dai toni duri non solo al sindaco Poziello e al presidente del consiglio comunale Sequino, ma anche al Ministro dell’Interno, al Prefetto di Napoli, al presidente dell’Autority Anticorruzione Raffaele Cantone, alla Procura della Repubblica di Napoli Nord e al Procuratore Generale della Corte d’Appello con una richiesta specifica: far luce sulle reali motivazioni che hanno portato al trasferimento della comandante.

Nel documento, dopo aver sottolineato quanto fatto dalla Petrillo prima a Castello di Cisterna e poi a Giugliano in termini di contrasto ad ogni forma di illegalità, l’associazione ipotizza che tale attività non sia stata ritenuta in linea con gli obiettivi dell’amministrazione comunale ed abbia perciò portato al cambio di mansione con il conseguente nuovo incarico a capo del neonato settore Anagrafe, Stato Civile ed Elettorale, settore che non ha neanche una ben determinata collocazione fisica all’interno della casa comunale. Un provvedimento – secondo l’ANCUPM – che va nel senso opposto alla salvaguardia della professionalità dirigenziale e che penalizza l’efficienza di un settore strategico – quello della Polizia Municipale – che invece viene accorpato ai Servizi Sociali e affidato ad un nuovo dirigente amministrativo non idoneo a svolgere funzioni di polizia giudiziaria e stradale, contrariamente a quanto affermato in diverse sentenze dei TAR che vogliono il corpo di Polizia Municipale non aggregabile ad una struttura più ampia.

L’associazione dei comandanti di Polizia Municipale sottolinea poi che il decreto è stato notificato alla Petrillo subito dopo la conclusione di una importante operazione di sequestro di un terreno su cui una mano criminale progettava lo sversamento illecito di rifiuti pericolosi, indagine da cui scaturiscono diverse operazioni di Polizia Giudiziaria ora inevitabilmente ferme. Dito puntato anche sulla nomina a vicecomandante del tenente colonnello Carmine Petraio: un tale provvedimento avrebbe senso – secondo il regolamento comunale – solo in caso di assenza o impedimento del Comandante in carica, circostanza che in questo caso non è riscontrabile. Per l’ANCUPM si tratterebbe perciò di un vero e proprio abuso di potere.

Queste dunque le motivazioni espresse duramente dall’associazione e indirizzate alle alte cariche affinché – fatto salvo il giusto valore della rotazione dei dirigenti voluto dalle norme anticorruzione – si faccia luce sul provvedimento voluto dall’amministrazione, per comprendere le reali motivazioni alla base di una decisione che appare di senso opposto ai principi di buon andamento dell’azione amministrativa e che è finanche definita lesiva della dignità dell’intero corpo di Polizia Municipale.