Escursioni sui canali di scolo organizzata da Meetup Giugliano: le criticità riscontrate

Escursioni sui canali di scolo organizzata da Meetup Giugliano: le criticità riscontrate

“L’evento pubblico che abbiamo lanciato- scrivono i responsabili- ha suscitato l’interesse dell’ Amministrazione Comunale della città, rappresentata dal Vice Sindaco e Assessore alle Infrastrutture Il Prof. Domenico Pianese e il Capo Staff del Sindaco il Dott. Guido Mariniello, i quali si sono potuti rendere conto di persona, delle condizioni di dissesto”


GIUGLIANO – Domenica 16 settembre 2018. Come Meetup Giugliano, abbiamo fatto una escursione che comprendeva un sopralluogo presso il canale abruzzese, il canale di Quarto, l’alveo dei Camaldoli, e foce di Licola, ovvero a valle dei bacini. Abbiamo avuto modo di riscontrare visivamente e documentando con foto lo stato dei luoghi, specie del letto d’acqua dell’alveo dei Camaldoli, dove siamo scesi e lo abbiamo percorso a piedi per un lungo tratto. L’evento pubblico che abbiamo lanciato, invitando i cittadini a partecipare come Meetup di Giugliano , ha suscitato l’interesse dell’ Amministrazione Comunale della città, rappresentata dal Vice Sindaco e Assessore alle Infrastrutture Il Prof. Domenico Pianese e il Capo Staff del Sindaco il Dott. Guido Mariniello, i quali si sono potuti rendere conto di persona, delle condizioni di dissesto nelle quali versano i suddetti canali, in pratica i letti delle vie di deflusso sono ostruiti da rifiuti di ogni genere, detriti di materiale da risulta, pneumatici, lastre di amianto seminterrate, carcasse di auto, scooter e una folta vegetazione, che ad un certo punto ha creato una sorta di diga che ci impediva di proseguire l’escursione.

Anche gli argini ormai al limite, risultano seriamente compromessi, ci sono stati crolli delle cuspidi, e tutto risulta in totale stato di abbandono, tra le altre cose mancano protezioni che impediscano agli incivili di sversare rifiuti di ogni genere, e quando ci sono le ondate di piena tutto questo viene trascinato alla foce di Licola e sversato a mare, senza voler poi aggiungere che , durante le ondate di piena del canale, quando ci sono fenomeni meteorici torrenziali (bombe d’acqua), si verificano esondazioni che mettono a forte rischio l’incolumità dei presidi abitativi e dei cittadini insediati. Andando poi verso la foce di Licola e precisamente verso l’idrovora del Consorzio per la bonifica, abbiamo superato un ponte di attraversamento stradale, e affacciandoci abbiamo notato che c’erano delle tubature impermeabilizzate che attraversano il canale che molto probabilmente contenevano cavi elettrici, che poggiavano su un pilastro in imminente pericolo di crollo, e non vogliamo immaginare nemmeno cosa potrebbe succedere se i suddetti tubi venissero meno, e spezzandosi si immergessero in acqua. Verso la fine del canale abbiamo visto che una parte di bonifica è stata effettuata, ma non abbiamo potuto fare a meno di notare che tutti i residui rimossi dal letto d’acqua, nonché il taglio della vegetazione che ne occludeva il decorso, non è stata rimossa, ma adagiata nelle parti
superiori del canale, per cui alle prime piogge ci finirà nuovamente dentro. Infine ci siamo affacciati sulla vasca di contenimento dell’idrovora, e ci siamo chiesti se sia mai stata dragata, a prima vista ci sembra di no, quindi sarà piena di fanghi? Ma i fanghi all’idrovora di Licola vengono messi a decantare? E che fine fanno dopo la decantazione? Sono domande alle quali i cittadini dovrebbero ricevere risposta, magari con un sistema informativo alla popolazione più funzionale.

Intanto ci poniamo altre domande: come mai non esiste un sistema di sorveglianza che controlli eventuali sversamenti nel canale da parte di abitazioni abusive, o dalle industrie? E’ territorio abbandonato a se stesso? Vorremmo saperlo. Crediamo che nella zona ci sia bisogno di un serio programma di riqualificazione e di manutenzione ordinaria che manca, infatti i canneti ricrescono già dopo un mese dall’essere stati tagliati. La situazione è abbastanza grave e complessa e non si può più nascondere la polvere sotto il tappeto, la Regione deve provvedere innanzitutto a finanziare un progetto di miglioramento delle caratteristiche di stabilità e di sicurezza del territorio, realizzazione di opere idrauliche e di difesa idrogeologica, garantire il mantenimento e il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell’alveo, tutelare l’ambiente circostante l’alveo da qualsiasi forma diinquinamento, impedire che i materiali trascinati dalla corrente, formino ostacoli al normale deflusso delle
acque, un serio progetto di riqualificazione del territorio inerente il tessuto urbano, classificazone e caratterizzazione di insediamenti abusivi con relativi collettori di scarico illeciti, servizi e infrastrutture divenute obsolete e mal manutenute, anche grazie alla esponenziale crescita demografica di cui bisogna averne contezza. Di idee ce ne sono tante, basta chiedere a qualsiasi cittadino, si potrebbero creare piste ciclabili, parchi e tanto altro ancora. Ringraziamo l’Amministrazione Comunale che ha manifestato sensibilità al problema, e siamo certi che darà un seguito, specie perché ci ha chiesto di essere documentati con foto e osservazioni, spero che provveda presto a sollevare il problema anche in aula con un ODG dedicato, e prenda in considerazione una qualche azione da intraprendere per sollevare la questione a livello regionale, magari in sinergia con i Sindaci dei paesi limitrofi aprendo un tavolo di lavoro. Seguiremo da vicino tutte le iniziative che il Comune di Giugliano intraprenderà in merito alla questione.