Camorra, il vertice tra il clan Mallardo e i Casalesi nel noto ristorante di Giugliano

Camorra, il vertice tra il clan Mallardo e i Casalesi nel noto ristorante di Giugliano

Le due fazioni hanno discusso di soldi e appalti anche nel settore rifiuti


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GIUGLIANO – C’è anche il summit di camorra tra il clan Mallardo e i Casalesi nell’inchiesta della Dda partenopea che vede venti persone arrestate, di cui due in carcere, con l’accusa di associazione mafiosa, corruzione, estorsione, intestazione fittizia e turbata libertà degli incanti.

Tra gli indagati anche un fratello di Francesco “sandokan” Schiavone, ex boss del clan dei casalesi e l’imprenditore che avrebbe acquistato da un poliziotto la pen drive di Swarovski trafugata dal bunker di Casapesenna dove fu stanato Michele Zagaria. Il summit in questione risale all’8 gennaio del 2015.

L’inchiesta parte dai controlli di una serie di appalti, alcuni anche nel settore dei rifiuti, dove la camorra si stava concentrando. Ed è proprio all’interno di questo quadro investigativo che si inserisce il summit tra i Mallardo e i Casalesi. I carabinieri di Caserta vengono a sapere della riunione tenendo sotto controllo due cugini, parenti di Schiavone. L’incontro si tiene a Tenuta La Contessa a Giugliano, di proprietà di Salvatore Sestile, 72 anni, suocero del fratello di Sandokan, e vi partecipano persone ritenute a capo di due fazioni del clan dei casalesi e del clan Mallardo.

L’incontro, intercettato dai militari, dura due ore durante le quali si parla di denaro, di centinaia di migliaia di euro, e di appalti, anche nel settore dei rifiuti. Dall’analisi delle conversazioni dei due cugini al termine della riunione, emerge che qualcosa non è andata per il verso giusto e che uno degli interlocutori, verosimilmente colui che sarebbe il vertice del clan Mallardo, si sarebbe irritato per il coinvolgimento di una persona legata da stretti vincoli di parentela con Michele Zagaria, tirato in ballo proprio dai due cugini.