Operai American Laundry: le proteste si spostano alla Regione, chiesto incontro con De Luca

NAPOLI – A seguito del caos del 1 dicembre all’Ospedale Cardarelli, dove un gruppo di operai della società American Laundry, una lavanderia industriale, ha minacciato il suicidio pur di non essere licenziati dopo l’interdittiva antimafia in cui si è certificato la chiusura dell’azienda, le proteste sono andate avanti anche successivamente in seguito alla decisione presa dalla So.Re.Sa. – società con socio unico della Regione Campania per la realizzazione di azioni strategiche finalizzate alla razionalizzazione della spesa sanitaria regionale – di estromettere dall’appalto l’Associazione temporanea di Impresa tra American Laundry Ospedaliera Spa e SAF srl.

La richiesta degli operai è quella di evitare il licenziamento a causa dell’azienda che ha perso le commesse e non è legittima vincitrice delle gare d’appalto e per questo motivo ha subito il procedimento relativo all’interdizione antimafia. C’è il rischio di mandare a casa circa 300 persone.

La lamentele si sono intensificate e gli operai in questione si sono riuniti davanti agli uffici della So.Re.Sa, in Via Francesco Lauria nei pressi del Centro Direzionale, per continuare la protesta e sono stati convocati dai vertici della società il 3 dicembre.

Gli operai in questo momento sono davanti la Prefettura di Piazza del Plebiscito, continuando a protestare per il licenziamento per loro immotivato, il Prefetto ha ricevuto la delegazione, ha parlato con i dirigenti della So.Re.Sa. impedendo all’azienda di licenziare i 300 dipendenti. Ora tutto è rimesso nelle mani dell’impresa che deve decidere se revocare gli appalti o far continuare i subordinati per un altro anno.

Le proteste ora si sono spostate dinanzi al Palazzo della Regione Campania, dove viene chiesto dalla delegazione di operai un incontro con il presidente De Luca.

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