“Bar abusivo” all’interno della Federico II: telecamere di Striscia in ateneo

“Bar abusivo” all’interno della Federico II: telecamere di Striscia in ateneo

Il tutto si è verificato alla facoltà di biologia


striscia

NAPOLI – Le telecamere della nota trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, in onda sulle reti Mediaset, si sono introdotte all’interno della facoltà di biologia della Federico II in via Mezzocannone. Luca Abete è entrato all’interno dell’ateneo per documentare quanto avviene al secondo piano del complesso studentesco.

Nell’aula occupata della suddetta facoltà, infatti, è allestito da diverso tempo un bar abusivo. Patatine, merendine, dolciumi vari, acqua e caffè. Non manca nulla sulla cattedra dell’aula occupata. Tutti gli studenti che sono presenti per motivi di studio, si riforniscono dall’abusivo. I prezzi sono convenienti ed a tutti sta bene. Nessuno scontrino, nessuna fattura fiscale, ciò che intasca l’abusivo è tutto guadagno. L’attività, passata inosservata per molto tempo, questa volta è stata segnalata alla trasmissione Mediaset. Immediatamente si è attivato Luca Abete che in compagnia del cameraman ha documentato quanto avviene in facoltà.

Da alcune testimonianze riportate alla nostra redazione, sembra che questa mattina oltre all’abusivo di turno, fosse stato allestito anche un secondo banchetto dedito alla vendita di cibo. banchetto che, a detta degli studenti, sembra essere una provocazione nei confronti dell’abusivo per vedere cosa sarebbe successo. Fortunatamente non si registrano pericolosi fatti di cronaca e tutto è proseguito senza alcun incidente. Il servizio di Luca Abete, molto probabilmente, andrà in onda nelle prossime settimane sulle reti Mediaset.

AGGIORNAMENTO – Abbiamo raccolto la versione del titolare che dichiara che il servizio di Luca Abete è totalmente artefatto. Il proprietario racconta che quando fa le consegne in ateneo è solito portare qualche caffè in più perchè spesso gli viene commissionato nei corridoi. “Non c’è nessun bar abusivo nell’Università. Ciò che ha trovato è solo un vassoio con tanto di scontrini che certificano la nostra venuta dall’esterno racconta il titolare – Inoltre, quando parla dei 30 euro in contanti rinvenuti, Abete forse non sa che il garzone deve portare il resto al cliente e deve essere preparato anche quando il cliente si presenta con 50 euro”.

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