La Juventus chiude il campionato. 2:1 contro il Napoli fermato dai pali

La Juventus chiude il campionato. 2:1 contro il Napoli fermato dai pali

Spettacolo al San Paolo. Pjanic e Can a bersaglio per l’exploit bianconero. Per il Napoli segna Callejon ma Insigne sbaglia il penalty del pareggio. Espulsi Meret e Pjanic


NAPOLI – Si può dire: Napoli v Juventus chiude ufficiosamente il campionato italiano 2018-2019. I bianconeri espugnano il San Paolo, battendo un ingenuo quanto sfortunato Napoli per 2:1, portando il già abissale distacco sugli azzurri adesso a sedici lunghezze. Sono stati gli episodi a decidere l’esito del confronto ed i tanti errori ed ingenuità commessi da entrambe le parti ed il Napoli ha pagato duramente i suoi.

La partita è stata bellissima, perchè intensa, incerta e combattuta fino alla fine. Il Napoli ha dato tutto, dando fondo fino all’ultima goccia di energia, ma non c’è stato verso di riprendere il risultato, contro una Juventus che ha concluso l’incontro boccheggiante, sulle gambe, fisicamente stremata, ma purtroppo vincente.

Il Napoli ha faticato ad entrare in partita, ma la Juventus non produce niente di trascendentale. Lo stesso CR7, sembra continuare nel suo momento di forma poco brillante. Poi, l’episodio che cambia volto alla gara: Malcuit trasforma un comodo retropassaggio a Meret nel più invitante degli assist proprio al portoghese. L’attaccante lusitano s’invola verso Meret che lo ferma al limite dell’area. Sfiorato o sgambettato è impossibile decifrare, ma sta di fatto che Rocchi è irremovibile espellendo il giovane numero uno azzurro.

Ancelotti decide di rinunciare a Milik per inserire Ospina. Ma il portiere colombiano non fa in tempo a riscaldarsi chè il calcio di punizione di Pjanic lo costringe a capitolare immediatamente. La parabola disegnata dal bosniaco attraversa la barriera e s’infila alla destra del portiere azzurro. E’ 1:0 Juventus.

Ma l’inferiorità numerica e lo svantaggio di un gol, tutto in un colpo solo, ha il potere di rinvigorire il Napoli. La mancanza di punti di riferimento in avanti manda in crisi l’impianto difensivo juventino che rischia di subire il pareggio fulmineo. Zielinski si traveste da Milik, attaccando la profondità sull’imbeccata di Ruiz: tra il polacco ed il pareggio ci si mette il palo sul quale si stampa il diagonale, quasi perfetto, del centrocampista azzurro.

La Juventus cerca di riassestarsi, mentre il Napoli cerca di fare la partita nonostante un uomo in meno, ma alla prima occasione utile la Juventus colpisce di nuovo: il cross è di Pjanic ed Emre Can, lasciato colpevolmente solo nel cuore dell’area azzurra, può colpire tranquillamente di testa, freddando nuovemente Ospina, che dal suo ingresso in campo non ha mai toccato il pallone se non per raccoglierlo dalla rete.

Poi, dopo il raddoppio dei torinesi, il primo tempo scorre via tra qualche lampo del Napoli ma sostanzialmente la Juventus amministra diligente il doppio vantaggio fino al fischio di Rocchi, che manda le squadre negli spogliatoi, al termine di un’accesa prima frazione.

Rocchi espelle Meret per fallo su CR7

Ma il secondo tempo è pirotecnico. La Juventus prova ad addormentare il match ma il Napoli cerca orgogliosamente di rientrare in gara. L’episodio che può cambiare l’inerzia del confronto è l’espulsione di Pjanic. Il bosniaco rimedia il secondo cartellino giallo per un ingenuo fallo di mano (era stato ammonito durante il primo tempo) e guadagna anzitempo gli spogliatoi.

Da quel momento in poi, c’è solo una squadra in campo. Il Napoli esercita una pressione vigorosa, continua, costante e la Juventus non vede palla per almeno un quarto d’ora. Il risultato di tanto ardore agonistico si traduce nel gol di Callejon che dimezza le distanze. Il cross dalla sinistra di Insigne premia il classico movimento dello spagnolo, che sbuca alle spalle di Chiellini e fredda Szczesny da pochi passi.

La Juventus è alle corde, senza energie. Il Napoli attacca a pieno organico, Allan e Ruiz dominano a centrocampo, supportati dallo strapotere atletico di Koulibaly molto più attaccante che difensore. Un paradosso visto che c’è da contenere Cristiano Ronaldo in eventuali ripartenze, ma il portoghese è scarico e senza mordente.

Zielinski continua l’opera di martellamento sul connazionale Szczesny che è bravo e reattivo a disinnescare alcuni tentativi del numero venti azzurro. La Juventus sembra cadere da un momento all’altro; il pareggio si sente nell’area e potrebbe materializzarsi quando sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo, un tiro di Ruiz carambola sul braccio di Alex Sandro. Rocchi comanda un calcio d’angolo, cheil VAR trasforma (giustamente) in calcio di rigore.

Insigne s’incarica della trasformazione dagli undici metri, ma il suo destro si schianta nuovamente sul palo, salvando Szczesny e la Juventus. Ennesimo legno colpito dagli azzurri, sfortunatissimi negli ultimi tempi da questo punto di vista, risultando la prima squadra in Serie A per legni colpiti.

Il rigore fallito resta l’ultimo sussulto azzurro, in un finale di gara che divente estremamente nervoso. Fioccano i cartellini gialli; vengono ammoniti Allan e Koulibaly, che rischia il doppio giallo per un fallo su Dybala. Poi il fischio finale di Rocchi dopo cinque minuti di recupero, a sancire la vittoria corsara dei bianconeri che, di fatto, portano a casa tre punti e, virtualmente, il campionato. Per il Napoli resta una grande prova di carattere, orgogliosa, rabbiosa, ma non sufficiente per battere un Juventus sorniona, cinica nel capitalizzare le occasioni che gli azzurri hanno gentilmente offerto sul piatto d’argento. Adesso, però, la squadra deve essere brava a dimenticare in fretta questa partita, perché l’Europa League è alle porte e non c’è tempo di piangere sul latte versato.

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