Lapidazione per gli omosessuali: la comunità internazionale insorge

Lapidazione per gli omosessuali: la comunità internazionale insorge

Unanime le condanne per le nuove misure del governo


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DAL MONDO – Ha scatenato l’ira della comunità internazionale la notizia di qualche giorno fa arrivata dal Sultanato del Brunei. Nel piccolo stato situato sull’isola del Borneo, sono entrate in vigore alcune misure per contrastare “fenomeni di dubbia moralità” a detta del Sultano.

Tra le misure fa scalpore la pena di morte attraverso la lapidazione per l’adulterio e i rapporti omosessuali tra gli uomini, mentre i rapporti lesbici verranno puniti con un massimo di 40 frustate e dieci anni di carcere. L’omosessualità era già un reato in Brunei con una pena fino a dieci anni di carcere.

Condanna a morte anche per chi si macchierà di reati come lo stupro, l’adulterio, la sodomia, la blasfemia e la rapina. Per il reato di furto è prevista invece l’amputazione degli arti. Le nuove misure fanno parte di un processo avviato nel 2014 per una progressiva introduzione del codice islamico della sharia.

Infatti nel Paese i due terzi della popolazione (circa 420 mila abitanti), sono di religione islamica. In Brunei la pena di morte non è mai stata abolita, ma l’ultima esecuzione risale al 1957. Condanne internazionali sono arrivate in primis dai personaggi famosi. George Clooney è il promotore di una campagna di boicottaggio contro i beni materiali posseduti dal Sultano del Brunei in varie parti del mondo.

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