Insigne ed il Napoli giocano a coppe. E la Lazio viene eliminata

Insigne ed il Napoli giocano a coppe. E la Lazio viene eliminata

Basta un gol del capitano azzurro, nei primi minuti, a regalare la semifinale al Napoli, al termine di una partita emozionante. Un espulso e due legni per parte. Immobile sbaglia dagli undici metri


Insigne ed il Napoli volano in semifinale

NAPOLI – Insigne ed il Napoli giocano a coppe. E la Lazio, detentrice del titolo, saluta la coppa Italia. Gli azzurri si prendono la prima vera soddisfazione del nuovo anno, centrando una semifinale che potrebbe essere l’ennesimo nuovo inizio di questa terrificante stagione.

Una qualificazione giunta al termine di una gara spettacolare, elettrica, intensa, incerta dal primo all’ultimo minuto, nella quale va dato atto e pieno merito alle due squadre di aver giocato al massimo delle loro possibilità. Ad essere onesti, anche la Lazio non avrebbe demeritato. La squadra di Inzaghi ha avuto le sue ottime chances di riprendere una partita che si era subito messa male, ma stavolta le polveri di Immobili erano insolitamente inumidite.

Di tanto in tanto la fortuna si ricorda di affacciarsi al San Paolo e, almeno in questa circostanza, gli azzurri sono stati anche fortunati, non solo bravi. Per la prima volta, dopo tanti mesi, si è vista una squadra grintosa e con una voglia matta di raggiungere un obiettivo. Una voglia che ci si aspetta di vedere anche in campionato.

Nel frattempo, ci si gode Insigne, che sta iniziando a prendere gusto a segnare. Dopo la doppietta contro il Perugia, arriva il terzo sigillo in coppa Italia, il primo su azione, una fantastica azione personale. Probabilmente uno dei gol più belli della carriera del numero 24 di Frattamaggiore: tecnica, dribbling, freddezza sotto rete. Un repertorio che difficilmente l’attaccante napoletano sfoggia, ma che stasera è bastato a deliziare una platea, che non aspettava altro di esultare ad un gol importante e decisivo.

Che sia poi risultato decisivo è apparso comunque strano, visto il procedere frenetico di una partita che non ha mai trovato un momento di pausa. Il punteggio finale di 1:0 non rende affatto giustizia ad una partita che ha visto due espulsi, un rigore sbagliato, due pali per parte. Insomma, lo spettacolo non è mancato.

A festeggiare è il Napoli, nonostante la follia di Hysaj che, con un doppio giallo, lascia i suoi compagni in dieci dopo soli venti minuti di gioco. Disastrosa la prova dell’albanese, che procura un evitabile calcio di rigore e si fa cacciare per un fallo, altrettanto evitabile, a centrocampo. Fortuna che Lucas Leiva, con un’altra stupidaggine, si fa espellere ripristinando la parità numerica.

Fortuna. La parola chiave della partita di stasera. Come nel caso del rigore che Immobile ha spedito in curva. Mai ci saremmo aspettati che al bomber più “caldo” d’Europa perdesse l’appoggio sul piede sinistro in fase di calcio, sprecando in maniera tragicomica un’occasione colossale per pareggiare subito il gol di Insigne.

E la serata di Immobile è stata così: bersagliata dalla malatorte. Dopo il rigore fallito, a referto anche un gol annullato ed una traversa clamorosa. Ma anche il Napoli non si può lamentare, almeno dal punto di vista dei legni: alla già nutrita lista si aggiungono quelli di Milik e Mario Rui. Sarebbe bastato che una delle due conclusioni fosse finita in rete e la squadra di Gattuso si sarebbe risparmiata un finale sicuramente incandescente. Il palo di Lazzari (e gol annullato ad Acerbi) poteva essere il gol del pareggio, ma al San Paolo, i centimetri hanno fatto la differenza.

E dunque, dopo 95 minuti elettrici, il Napoli può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Contro una Lazio una vittoria sofferta, ottenuta coi denti e col sudore, ma stasera non c’era scelta. Vincere ad ogni costo e ad ogni modo era l’imperativo categorico. Lo sapevano tutti, Insigne più degli altri.

La prestazione del capitano è stata finalmente convincente, da capitano vero e non solo per il bel gol. La sua partita è stata intensa soprattutto nella fase difensiva, mai così efficace per applicazione e dedizione. Come lui tutti gli altri ragazzi che, nonostante una partita non esente da difetti, sono riusciti a scrollarsi di dosso la paura. Dispiace non aver potuto vedere all’opera Lobotka, uscito per esigenza tattica a seguito dell’espulsione di Hysaj. In compenso, Demme ha giocato una partita di gran sostanza, in mezzo al centrocampo a fare legna ed a costruire gioco.

Ed allora, semifinale. Traguardo meritato dove troverermo la vincente tra Inter e Fiorentina nel doppio confronto che aprirà le porte della finalissima di Roma. A questo punto, la coppa Italia è un obiettivo primario, senza tralasciare un campionato dove il Napoli, sembra assurdo da dire, deve impegnarsi per non essere risucchiato nelle zone calde della classifica. Contro la Fiorentina si è toccato il fondo, ma in lontananza c’è una Juventus che da domenica è in fuga.

Probabilmente non il momento migliore per incontrare la capolista ma, almeno, la vittoria contro la Lazio restituisce un morale ed una condizione pisocologica migliore (e non era difficile) rispetto all’immediato post-match di sabato sera. Contro la Juventus come contro la Lazio: grinta, ardore e sudore, senza tralasciare l’aspetto tecnico-tattico che per il Napoli è di primaria importanza. Ritrovare l’identità di gioco per ritrovare i risultati, è l’imperativo categorico che i ragazzi dovranno ripetersi fino a sabato. Poi si scenderà in campo e si vedrà quanto bene ha fatto questa qualificazione.

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