Non basta il miglior Napoli di Gattuso. La Lazio centra la decima vittoria di fila

Non basta il miglior Napoli di Gattuso. La Lazio centra la decima vittoria di fila

Un errore incredibile di Ospina regala la ventesima personale ad Immobile. La Lazio vola, il Napoli sporonda. Palo di Zielinski. Intanto, Demme è ufficialmente del club partenopeo. Lobotka quasi.


Immobile, 20 gol in campionato

ROMA – Non basta il miglior Napoli di Gattuso, non è bastato il miglior Napoli degli ultimi tre mesi per portare a casa punti. Il Napoli incappa nel suo secondo stop consecutivo, terza sconfitta in quattro partite sotto la gestione Gattuso. La classifica piange e segna ancora 24 punti. Davvero una miseria.

A fare festa è la Lazio, che festeggia come meglio non avrebbe potuto il suo centoventesimo anniversario. La vittoria di misura dei ragazzi di Inzaghi, la decima di fila, sul Napoli, è l’ennesima spinta sulle ali dell’entusiasmo verso traguardi non più irraggiungibili, guidata da Immobile, autore del gol partita, il ventesimo, a chiudere un girone d’andata da capogiro.

A dire il vero, il gol di Immobile è frutto della goliardia di Ospina, portiere tutto sommato affidabile ma che all’Olimpico, ha deciso di giocare sul filo del rasoio. Una giocata inspiegabile e sensa senso del portiere colombiano, a otto minuti dalla fine, ha permesso a Immobile di catturare il pallone e spararlo verso la rete ormai incustodita. A nulla è valso il tentativo estremo di Di Lorenzo di correggere l’errore madornale del collega di reparto.

Ennesimo regalo, ennesimo imperdonabile errore del singolo che costa punti e partite. Si pensava che dopo l’Inter, contro la quale gli azzurri hanno dispensato fin troppo alle punte nerazzurre (che ancora ringraziano), la lezione fosse bastata. Non è stato così e la papera di Ospina vanifica quello che poteva essere un punto (o addirittura tre) contro una squadra lanciatissima e quindi un’iniezione di morale non indifferente.

Dopo un primo tempo dove la Lazio si è dimostrata superiore nel palleggio, ma poco pericolosa in fase conclusiva (se si eccettua il finale di tempo), complice un Napoli ordinato, ben disposto in campo ma mai efficace dalla metà campo in avanti, il secondo tempo ha visto gli azzurri scendere in campo con un piglio diverso e tanta voglia di fare.

Se durante la prima fase di gara è stata la Lazio a meritare qualcosa di più, nel secondo tempo il Napoli l’ha fatta da padrone, rispolverando le antiche giocate che hanno caratterizzato la quadra in questi anni. Triangolazioni, tocchi corti e semplici, reparti stretti e coesi, in pratica un deja-vù-

Le occasioni non sono mancate e prima del gol di Immobile, il Napoli ha sfiorato il vantaggio con il palo di Zielinski ed un bell’assolo di Insigne. Zielinski ed Insigne, due tra i maggiori imputati per la crisi di questo Napoli disastrato , ma che a Roma sono stati protagonisti di una prova sicuramente positiva, come quella di Allan, Manolas e Hysaj. Un Napoli che, per i modesti standard attuali, avrebbe potuto essere considerato bello da vedere, capace di annichilire il trio da sogno Immobile-Luis Alberto-Milinkovic. Purtroppo, non è bastato.

Poi, dopo il gol che ha spostato il peso della bilancia dalla parte della Lazio, il Napoli ha cercato di rimediare, spinto dalla rabbia di dover subire una sconfitta mai così immeritata, ma oltre alla conclusione di Insigne, neutralizzata da Strakosha, non ha prodotto altro. Neppure i cambi, tutti di natura offensiva, hanno creato scossoni: Llorente, Elmas e Lozano non hanno avuto tempo di incidere sul match.

Chissà se farà discutere l’innesto di Lozano, solo a pochi secondi dalla fine, un cambio inutile ma dettato dalla disperazione di ripendere una partita ormai andata. Il messicano non sembra entrare nelle grazie di Gattuso; la sue gestione è abbastanza chiara su questo punto. Poco spazio per l’acquisto più caro della storia del Napoli, il simbolo di una stagione fin qui disastrosa.

Intanto, da Radio-Mercato annunciano l’ufficialità di Demme e Lobotka, nuovi arrivi invernali che avranno l’oneroso compito di risollevare il Napoli da una crisi senza ritorno. Lunedì, con un’ipotetica vittoria di Bologna o Verona, i partenopei potrebbero ritrovarsi nella parte destra della classifica. Impensabile solo tre mesi or sono, quando l’incombenza principale era quella di non perdere di vista Inter e Juventus. Altri tempi, altri target per i quali si spera di poter ritornare a competere al più presto possibile. E purtrppo non sarà un percorso breve.

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