Nella stanza dei bottoni si lavora a fari spenti, nonostante il CoronaVirus

Nella stanza dei bottoni si lavora a fari spenti, nonostante il CoronaVirus

Con il campionato sospeso e l’Italia in piena emergenza CoVid-19, il Napoli non si ferma, approfittando della pausa forzata per tracciare le linee guida di un nuovo percorso. In attesa della della normalità


NAPOLI – Nella stanza dei bottoni si lavora a fari spenti. Si ferma il campionato, si ferma il calcio italiano, si ferma il Napoli. Conseguenza inevitabile dell’emergenza CoronaVirus che sta dilaniando un intero paese.

E così, da quello che doveva essere il periodo più “caldo” della stagione degli azzurri, di punto in bianco si è trasformato in un altro nella quale società ed allenatore hanno approfittato per fare il punto della situazione, discutendo del Napoli di oggi e di quello che sarà, a prescindere dalle sorti di questa stagione dal futuro tutto da scrivere. E chissà se ci un futuro ci sarà.

Il calendario del Napoli prevedeva almeno un ultimo appuntamento: la prossima settimana gli azzurri sarebbero stati attesi a Barcelona, per il ritorno degli ottavi di Champions League, dove si sarebbe giocato in un Camp Nou desolatamente vuoto, un teatro sicuramente irreale e desueto che, in effetti, non metterà alcuno spettacolo in palinsesto, causa rinvio da parte della UEFA a data da destinarsi.

Se ne può approfiitare per qualche pausa di riflessione, in questo momento di totale caos ed emergenza. Nonostante tutto, proprio da qui potrebbe iniziare il percorso del Napoli del futuro. A Castelvolturno, l’allenatore, insieme al presidente e a Giuntoli, hanno tracciato le linee guida del Napoli che verrà.  Che con buone probabilità, sarà guidato proprio dal mister calabrese anche nella prossima stagione.

Il lavoro del mister sembra essere stato apprezzato dalla dirigenza, anche se l’opera, al momento, è da definirsi incompiuta, viste le circostanze. Peccato essersi fermati sul più bello, quando “Ringhio” sembrava aver trovato una sorta di quadratura del cerchio. Certo, il Napoli che si è visto nelle ultime uscite non era un inno al calcio-champagne, ma almeno la squadra stava iniziando ad abituarsi ed ad adattarsi alla mentalità, forse anche da “provinciale”, che serve ad una compagine che deve uscire da un periodo di grande difficoltà, come quello sostenuto dal Napoli, fino ad un mese fa.

Nella stanza dei bottoni si lavora anche sulla questione rinnovi: va registrato un avvicinamento tra Mertens e la società. Il record di reti segnate da Dries ha contribuito, quasi sicuramente, a diradare le nuvole sul futuro del belga e rinsaldare di un rapporto e una sinergia che sembravano essersi logorati; si aspetta solo l’ufficialità, sottoforma di accordo per i prossimi due anni. Il rinnovo di Mertens sarebbe un ottimo presupposto per la costruzione del nuovo Napoli che, deve avvalersi anche dell’esperienza di calciatori forti ed esperti come Dries, oltre che alla forza ed al vigore di giovani prospetti.

Più complesso il discorso per Callejon, il cui caso è ben diverso: l’avventura dello spagnolo, a meno di stravolgimenti ed improvvisi ribaltamenti di fronte, è giunta al capolinea. Le ultime stagioni “ancelottiane” in chiaroscuro (molto più scuro che chiaro) e l’acquisto in Gennaio di Politano, hanno reso e trasformato il laterale spagnolo da potenziale intoccabile a pedina sacrificabile. Se a tutto ciò, aggiungiamo anche la volontà dello spagnolo di ritornare in Spagna ed il mancato accordo economico su un eventuale rinnovo di contratto, a questo punto difficilmente attuabile, si può facilmente intuire come la questione-Callejon è agli antipodi, rispetto a quella di Mertens.

Più che attuabili, al contrario, i rinnovi di Zielinski e Maksimovic. Quello del polacco è imminente, la cui firma lo legherà al Napoli fino al 2024. Stessa annata anche per il difensore serbo, attualmente alle prese con l’ennesimo infortunio stagione, che apre ad altri spunti di riflessione, riguardante la solidità e l’efficienza fisica che può garantire il serbo. Molti infortuni, forse troppi, se messi in relazione al suo utilizzo in campo. Questioni che, si spera, la società abbia tenuto in debita considerazione.

Posizioni congelate, al momento, per Koulibaly, Allan e Ruiz. Probabile che due o forse tutti questi tre elementi potrebbero svestire la maglia azzurra a fine stagione. Quasi sicuro l’addio di Koulibaly, promesso sposo del PSG, mentre per Ruiz il canto delle sirene madrilene e catalane diventa sempre più ammaliante, a maggior ragione da quando il livello delle prestazioni del centrocampista spagnolo è notevolmente cresciuto. Posizione congelata anche per quanto riguarda Allan: la sua posizione di non intoccabilità, maturata con l’esplosione di Demme, apre a scenari nei quali il brasiliano può essere sacrificato per garantire alla società denaro da investire sul prossimo mercato. Considerato che difficilmente gli azzurri matureranno una posizione Champions per la prossima stagione.

Insomma, tanti nodi da sciogliere ma, per fortuna, anche matasse già sbrogliate, in attesa che la situazione attuale possa ritrovare la sua dimensione di normalità, nel calcio come in tutti gli ambiti del nostro quotidiano. Per il calcio giocato, appuntamento a data da destinarsi. La Lega ha imposto lo stop fino al 3 Aprile, ma tutto fa supporre che quella data possa essere nuovamente postposta . A noi, non resta che aspettare l’evoluzione degli eventi e sperare che tutto possa finire quanto prima, e mettere alle spalle l’incubo CoronaVirus.

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