Chiusure anticipate, Cannavacciuolo: “Noi ristoratori non ci meritiamo un nuovo lockdown”

Chiusure anticipate, Cannavacciuolo: “Noi ristoratori non ci meritiamo un nuovo lockdown”

Il noto chef ha rilasciato un’intervista in cui mostra preoccupazione per le condizioni del settore della ristorazione


ITALIA – Antonino Cannavacciuolo mostra la propria preoccupazione per la situazione dei ristoratori italiani a causa del Coronavirus. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dichiara: “Noi ristoratori da maggio abbiamo rispettato tutte le leggi, ridotto i coperti, distanziato, riaperto in sicurezza e ora rischiamo di dover chiudere di nuovo? No, non ce lo meritiamo proprio”.

Lo sfogo e la constatazione del fatto che ciò che sta accadendo sia un danno per le attività commerciali, deriva dalla sua esperienza diretta nel settore. Il noto chef televisivo, che oltre a Villa Crespi, il suo ristorante stellato di Orta San Giulio, in provincia di Novara, sta lavorando per inaugurare un nuovo albergo ristorante a Ticciano, il suo paese d’origine, attualmente sotto lockdown per i troppi contagi. Infatti, i suoi progetti sono tutti rimandati: “Il cantiere è fermo, ma mi viene quasi da ridere: la frazione di Ticciano, dove si trova l’albergo, è l’unico posto già in lockdown”.

In merito al discorso di chiusure e limiti d’orario, come tra l’altro entrerà in vigore nella giornata di domani attraverso il nuovo dpcm firmato da Conte, si è così espresso: “A questo punto non ci si doveva nemmeno arrivare. Noi ristoratori da maggio abbiamo rispettato tutte le leggi, ridotto i coperti, distanziato, riaperto in sicurezza e ora rischiamo di dover chiudere di nuovo? No, non ce lo meritiamo proprio. Ci organizzeremo come abbiamo sempre fatto. Intanto già da prima, anche per far sentire al sicuro i clienti, i tavoli da otto non li facciamo più e quelli da quattro sono diventati da due. Dopo di che, però, perché ci siamo ridotti così? Quest’estate abbiamo visto feste ovunque, barche piene. E i ristoratori che hanno, giustamente, rispettato le regole ora si trovano di nuovo a rischio chiusura. No, bisognava evitare di allentare troppo nei mesi scorsi. Del resto, l’Italia ha fatto un ottimo lavoro chiudendosi per mesi. All’estero, invece, dove hanno aperto troppo presto o non hanno mai chiuso stanno peggio di noi. Questo vantaggio non andava sprecato.”

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