Focus Real Sociedad v Napoli: lezione di cinismo all’Anoeta. Politano decisivo anche in Europa

Focus Real Sociedad v Napoli: lezione di cinismo all’Anoeta. Politano decisivo anche in Europa

La squadra di Gattuso muove la classifica, andando ad espugnare l’Anoeta di San Sebastian con un gol di Politano, nel secondo tempo, al termine di una partita di sacrificio e sofferenza. Nuovo infortunio per Insigne ed espulso Osimhen nel finale, per doppia ammonizione


Politano, match-winner all'Anoeta

SAN SEBASTIAN – Finalmente arrivano i primi punti europei stagionali. Dopo il primo, brusco ed inatteso stop, della scorsa settimana, il Napoli si veste di carattere e, con una gara solida ed accorta, va a piazzare il colpo da tre punti all’Anoeta, grazie al guizzo improvviso di Politano (55′) che, complice una deviazione di Sagnan, regala il gol vittoria al Napoli, che adesso può affrontare il girone con molta più serenità di quanto ne disponesse prima di questa partita.

COSA E’ PIACIUTO

Il risultato, anzitutto. La vigilia di questa partita era contrassegnata dall’obbligo di riscatto della sconfitta interna subita dall’AZ Alkmaar. La partita, esterna, contro la Real Sociedad era, tra le sei in calendario, la più insidiosa, sia per il valore della squadra che si andava ad affrontare, sia per questioni ambientali (anche se giocare a porte chiuse spegne di gran lunga l’effetto casalingo che si può avere con il pubblico, soprattutto su un terreno “caldo” come quello basco. Nonostante tutto, il Napoli porta a casa la posta piena al termine di una gara solida e cinica, ma davvero poco spettacolare. Non importa. Contava vincere e muovere la classifica, che adesso vede proprio Napoli e Real Sociedad a braccetto dietro la sopresa AZ Alkmaar, vittoriosa anche contro il Rijeka, prossimi avversari, questi ultimi, in un doppio, ravvicinato, confronto contro gli azzurri, al termine del quale si potrà delineare con chiarezza il futuro dei partenopei in ambito continentale.

Koulibaly. Praticamente sontuoso per tutta la partita. Non sbaglia un intervento, scacciando via dall’area di rigore qualsiasi tentativo (sebbene sporadico) degli attaccanti baschi. Sarà che la disposizione tattica predisposta da Gattuso aiuta la fase difensiva, grazie ad una line mediana molto votata alla difensiva e due terzini che difficilmente si staccano dalla linea a quattro, ma Kalidou quando è in condizioni mentali (soprattutto) dimostra che la attenzioni che gli vengono rivolte, in qualità di uno dei migliori centrali del mondo sono ben spese. Spazza via quando c’è da spazzare via; esce a va prendere gli attaccanti che arrivano dagli esterni, per raddoppiare Mario Rui quando quest’ultimo si lascia prendere d’infilata. Tutto tratto dal manuale del perfetto difensore. La difesa ringrazia.

Lo spirito con cui il Napoli riesce a calarsi in una partita tosta come questa fa capire come Gattuso sia riuscito ad “entrare” nella testa di alcuni dei calciatori che adesso si sacrificano in ruoli e compiti che, in altre circostanze, avrebbero mal digerito. Il primo nome che viene in mente è Lozano, che al noventesimo prova a scattare e chiudere in scivolare sull’avversario. Ma, in generale, tutta la squadra accetta di buon grado una partita di enorme sofferenza, lasciando volontariamente il pallino del gioco alla Real Sociedad, almeno stasera munita di un tasso tecnico superiore a quello presentato dalla squadra azzurra. Comunque sia, il Napoli ha chiuso tutti gli spazi, concedendo davvero poco o nulla agli avversari. Solo un intervento decisivo di Ospina, su Merino, che salva il risultato.

COSA NON E’ PIACIUTO

Dalla fine dell’estate, Insigne è al terzo stop per noie muscolari. Anche stasera il numero 24 azzurro deve dare forfeit dopo una ventina di gioco, allorquando si stava ben disimpegnando, sfiorando anche la rete nei primi minuti di gioco. Certo che, arrivati a questo punto, ci sarebbe da chiedersi se non si stia sbagliando quacosa nella gestione di questi infortuni e che non si stia tirando troppo la corda. A scherzare col fuoco prima o poi ci si brucia, ed a questo punto, considerata anche la notevole ricchezza proprio sull’out di sinistra, ci chiediamo se non sia il caso di mettere il numero 24 azzurro per qualche partita in più a riposo per non rischiare inutili ricadute, che a livello muscolare rischierebbero di protrarsi a mesi interi. Non è proprio il caso. Intanto, speriamo che anche volta l’infortunio sia di lieve entità.

Giocare con un centrocampo tutto fisico, con Demme e Bakayoko e Lobotka a fare il finto trequartista, ha avuto un impatto importante sull’atteggiamento difensivo della squadra, ma ha reso quasi nulla la produzione offensiva. Partita di sacrificio, sicuramente si. Ma si sarebbe potuto sviluppare qualcosa di più in fase di attacco, anche con l’ingresso dei “pezzi grossi”, come Mertens e Osimhen. Infatti, la squadra è rimasta remissiva e concentrata solo sulla rottura dell’azione della Real Sociedad, rinunciando ad imporre la propria idea di gioco, puntando solo su qualche sporadico contropiede senza grossi esiti.

Sarà un buon attaccante, e a lungo andare si vedranno i benefici del suo acquisto, ma Osimhen dovrebbe darsi una regolata, soprattutto dal punto di vista caratteriale. Entra nella ripresa e fa in tempo a prendersi due cartellini gialli. Evitabilissimi. Ecco: il nigeriano deve maturare questo aspetto, oltre ad avere un ruolo più centrale nell’attacco partenopeo. C’è il fisico, c’è la velocità, ma serve anche la lucidità. Magari, a contribuire c’è un pizzico di nervosismo per i gol che non arrivano in abbondanza, ma con la giusta tranquillità arriveranno anche quelli. In realtà Victor un gol lo ha anche fatto, ma annullato per un errore in fase di battuta di un calcio di punizione, da parte di Mario Rui. Peccato per l’espulsione.

 

RESTA AGGIORNATO, TORNA ALLA HOME PAGE E CLICCA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK