Focus Juventus v Napoli: Il big-match che si vincerà a colpi di burocrazia

Focus Juventus v Napoli: Il big-match che si vincerà a colpi di burocrazia

All’Allianz Stadium, in uno scenario surreale, (non) si è giocata Juventus v Napoli. La squadra di Gattuso è stata bloccata a Napoli per decreto delle ASL locali. Lege e Juventus si oppongono. Ora, i partenopei rischiamo lo 0:3 a tavolino e un -1 in classifica


Vana attesa all'Allianz Stadium

NAPOLI – Dovevamo raccontarvi del primo big-match stagionale del Napoli, della possibilità di espugnare lo Stadium di Torino e mantenere la testa della classifica. Potevamo raccontarvi di un gol di Ronaldo o del primo, in maglia azzurra, di Osimhen. Avremmo potuto parlare di tattica, di sostituzioni, di occasioni sprecate, insomma, avremmo voluto parlare di una partita giocata sul terreno di gioco. Purtroppo non è accaduto.

Juventus v Napoli non si è giocata sul campo ma si giocherà a colpi di burocrazia e carte bollate già nelle prossime ore. Giusto il tempo di archiviare la (probabilissima) sconfitta a tavolino a carico degli azzurri e procedere con i vari ricorsi per cercare di riprendere una situazione che ha superato anche il grottesco.

Si, perchè il Napoli perderà a tavolino per non essersi presentato a Torino, bloccato in città dopo la circolare emanata dalle ASL competenti, che impedivano, difatto, la partenza della squadra partenopea per il capoluogo piemontese, per questioni inerenti al CoVid e alle dinamiche ad esso legate. Oltre alla sconfitta a tavolino, di norma, il Napoli potrebbe essere penalizzato di un punto.

Più che una partita, Juventus v Napoli è stata una telenovela durata una settimana, che vissuto il suo triste finale, ieri sera, al fischio finale dell’arbitro Doveri, dopo la (vana) attesa del Napoli, che non sarebbe mai sceso in campo. Perchè De Laurentiis ha provato a “giocarsela” prima, vivendo il suo febbrile weekend a stretto contatto (telematico) con Lega Calcio, Federazione, Juventus, ASL, giudice sportivo ed altri enti, in una serie di botta-risposta fatti di PEC, telefonate, mail, fax e chi più ne ha più ne metta, per cercare il rinvio della partita, ad ogni costo, dopo la scoperta di Zielinski ed Elmas positivi al CoVid e di Costi, assistente di Giuntoli.

Il presidente De Laurentiis ha provato a giocare le sue carte facendo all-in sulla circolare, emanata dalle due ASL di Napoli, che non dava il placet alla partenza del Napoli per Torino. Tentativo andato a vuoto, poichà la Lega, in base alle norme vigenti, ha detto in modo chiaro e cristallino che c’erano le condizioni necessarie per la disputa della partita; che il Napoli (nonostante due positivi) disponeva del numero minimo di calciatori, necessari per poterlo fare; inoltre, la Lega pensa che sia stato il Napoli a sollecitare le ASL a diramare il comunicato per cui il Napoli non avrebbe potuto lasciare la città, direzione Torino. In sintesi, la Lega voleva si giocasse. Lo voleva soprattutto la Juventus, con l’acquolina in bocca appena le voci di un probabile 3:0 a tavolino hanno avuto molta più risonanza, con il passare delle ore.

Ma, la domanda delle domande è: in questa ennesima pagina triste del calcio italiano, chi ha ragione? La prima (forte) sensazione è che De Laurentiis abbia voluto fare una “furbata”, cercando di fare pressione per un rinvio, consapevole di andare a giocare a Torino con assenze importanti. C’è da dire che, solo la scorsa settimana, il Genoa è sceso a Napoli in formazione rimaneggiata (Perin e Schone positivi al CoVid); ciononostante la partita si è disputata regolamente, e nessuna autorità sanitaria competente, sia di Napoli che di Genova hanno messo becco e posto veti allo svolgimento della gara. Si e poi scoperto che nel Genoa sono stati riscontrati oltre dieci casi di positività, fattore cha ha indotto al rinvio di Genoa v Torino prevista per la terza giornata.

Ma nel Napoli, dopo la partita contro il Genoa, non sono stati trovati altri calciatori positivi oltre Zielinski ed Elmas, dopo tre giri di tamponi effettuati. Ergo, sussistevano le condizioni necessarie e sufficienti affinchè Juventus v Napoli si giocasse, come si sono giocate tutte le altre partite in calendario (eccezion fatta, come detto, per la gara di Genova). Così come si sta giocando regolarmente in tutta Europa. Non si è giocato, ed il Napoli ne pagherà le conseguenze.

Come detto, il Giudice Sportivo Mastrandrea (con molte probabilità) darà la viitoria a tavolino alla Juventus e un punto di penalizzazione al Napoli per la mancata presenza sul rettangolo di gioco. Naturalmente la società partenopea è pronta a far valere le proprie ragioni in ogni sede, a colpi di ricorsi. A tutti gli effetti, un’altra pagina triste di calcio italiano pronta ad essere scritta e tramandata ai posteri, della quale non c’era bisogno. Una barzelletta che non fa ridere; l’ennesimo caso in cui una regola risulta essere poco chiara e facilmente impugnabile con interpretazioni basate su parole scritte in un modo piuttosto che in un altro. Un fenomeno prettamente Made in Italy, purtroppo.

Pensate a cosa potrebbe succedere se un eventuale ricorso del Napoli (a seguito del 3:0 a tavolino) andasse a buon fine.Tutte le squadre che, ipoteticamente, potrebbero trovarsi nelle condizioni del Napoli, potrebbero sollecitare gli enti territoriali di competenza e farsi autorizzare alla “non presenza” in campo. Ne scaturirebbe un numero di partite rinviate troppo grande da gestire, in una stagione già burrascosa per ovvi motivi e già oltremodo compressa, tempisticamente parlando.

Consideriamo la sola Juventus v Napoli. Se davvero si dovesse rigiocare, la prima data utile sarebbe a fine Gennaio 2021, causa impegni tra campionato e coppe di entrambe le formazioni. Ma, chi garantirebbe che a Gennaio 2021, in pieno inverno quindi con un fenomeno CoVid nuovamente a picchi altissimi di contagi (sperando il contrario, naturalmente), potrebbero esserci le condizioni ambientali per il regolare svolgimento della partita? Assolutamente nessuno. Moltiplichiamo queste problematiche per un numero N di partite che potrebbero essere rinviate, dal quale otterremmo un quadro disastroso e quasi impossibile da recuperare.

Intendiamoci, è un discorso, questo, che non va frainteso. Lo sport è importante, il calcio, è importante soprattutto in Italia, capace di generare un indotto enorme. Capiamo quindi chi sta facendo di tutto purchè la filiera del pallone vada avanti, ma la salute è un valore imponderabile, superiore a qualsiasi altro. Non si tratta di voler giocare a tutti i costi, in barba alle norme sanitarie, ma non è giusto strumentalizzare questo problema per perseguire un risultato sportivo.

Almeno, i grandi signori del calcio, lo potrebbero imparare. E, con un po’ di buon senso, tutto questo si sarebbe potuto evitare e noi, avremmo potuto parlare del calcio come piace a noi, costretti oggi a commentare una Juventus v Napoli che non c’è stata e che avrà il suo “particolare” fischio d’inizio solo tra qualche ora, tra aule di tribunali e studi legali. Una sola parola. Tristezza.

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