Notte di violenza per dissentire dai provvedimenti di De Luca. Questa non è Napoli

Notte di violenza per dissentire dai provvedimenti di De Luca. Questa non è Napoli

Dietro le proteste si sono mossi i clan dell’area del centro storico di Napoli affiancati dagli ultras


NAPOLI – Quello che abbiamo visto ieri sera è ben lontano dal modo di agire dei napoletani. Quelli che ieri hanno usato violenza contro le forze dell’ordine, vandalizzato la città, picchiato i giornalisti sono quella minoranza che da sempre da’ adito a chi non vede l’ora, di spalare fango contro i napoletani.

E’ stata una notte di guerriglia urbana a Napoli dove la manifestazione dei commercianti si è trasformata in un’aggressione contro le forze dell’ordine. Ai titolari di bar e ristoranti partiti da Largo San Giovanni Maggiore in modo pacifico e senza armi, si sono aggiunti delinquenti e personaggi noti appartenenti alla camorra. Capi ultrà, delinquenti dei Quartieri Spagnoli e del Quartiere Sanità. A differenza dei commercianti che si sono recati sotto il Palazzo della Regione per protestare in modo pacifico contro il Governatore della Campania Vincenzo De Luca, i delinquenti hanno soltanto pensato ad aggredire le forze dell’ordine. Camionette distrutte, poliziotti picchiati e cassonetti incendiati;  ciò che si è visto ieri sera a Napoli resterà nella storia e le immagini di quanto accaduto faranno il giro del mondo. Anche il Questore di Napoli fa sentire la propria voce condannando i delinquenti:

“Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza.”i criminali verso le forze dell’ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza.”

Non facciamo di tutta l’erba un fascio; i commercianti di Napoli, quelli veri, hanno protestato in modo composto e civile davanti al Palazzo della Regione contro le decisioni del Presidente De Luca. Ora si attendono proprio le decisioni del Governatore che dopo la diretta di ieri nella quale ha annunciato un nuovo Lockdown, ha riscaldato ancora di più gli animi delle persone.

Nella furia dei delinquenti e dei camorristi sono stati anche picchiati alcuni giornalisti di Sky. La troupe televisiva era in diretta sulle zone del lungomare di Mergellina quando i teppisti li hanno aggrediti e li hanno rincorsi per le strade della città. Ieri sera si è visto veramente di tutto, tutta la melma dei quartieri malfamati di Napoli, tutti i camorristi che, in caso di lockdown vedrebbero una grossa perdita alle loro casse e alle loro piazze di spaccio, sono usciti fuori ed hanno creato l’impossibile. Centinaia di uomini delle forze dell’ordine in strada, nulla hanno potuto contro la furia dei delinquenti e sono stati costretti ad arretrare per non essere pestati.

Dietro le proteste si sono mossi i clan dell’area del centro storico di Napoli affiancati dagli ultras che hanno mal tollerato la querelle sulla partita con la Juventus. Non solo, con il boom del turismo molte attività di ristorazione che avevano assorbito la “manovalanza” vicina ai clan sono andate in crisi. La riduzione del personale ha lasciato molti di loro senza lavoro, spingendoli a tornare nei ranghi delle proprie organizzazioni. Un mix fatto di anime diverse, sempre sul filo tra legalità e illegalità: organizzatori di concerti in piazza per neomelodici, bagarini, parcheggiatori abusivi, “pacchisti” storici, etc, etc… Un mondo variegato, l’humus di una miscela esplosiva che è divampata in poche ore fomentata, anche, da gruppi di estrema destra che da mesi soffiano sul fuoco della protesta”.