Focus Napoli vs Sassuolo: a Gattuso il contratto, a De Zerbi i tre punti

Focus Napoli vs Sassuolo: a Gattuso il contratto, a De Zerbi i tre punti

Primo stop intreno per la squadra di Gattuso, che si arrende ad un ottimo Sassuolo, adesso solitario inseguitore del Milan. Decidono Locatelli su rigore e Lopez nei minuti di recupero, i gol dei quali puniscono un Napoli sprecone e poco incisivo sotto rete


LOcatelli esulta dopo il gol del vantaggio

NAPOLI – Doveva accadere prima o poi, si sperava il più “poi” possibile, ma purtroppo contro il Sassuolo, la squadra partenopea rimedia la sua prima sconfitta (sul campo) del suo campionato. Il Sassuolo conferma il suo status aureo e con due gol nella ripresa sbanca il San Paolo, sebbene orfano dei suoi tre principali interpreti del gioco d’attacco: in assenza di Caputo, Berardi e Djuricic tocca, infatti, a Locatelli su rigore (59′) e Maxime Lopez (95′) prendere posto sul tabellino dei marcatori. Con questa vittoria, i neroverdi s’installano al secondo posto, in solitaria, dietro il Milan capolista. Per il Napoli, battuta d’arresto che significa quinto posto in classifica.

COSA E’ PIACIUTO

Non molto, in verità. Si potrebbe salvare una buona porzione di primo tempo, durante il quale il Napoli esprime una certa qualità di gioco ma soprattutto continuità. La squadra pressa alto il Sassuolo che alcune volte va in bambola e regala palla. Purtroppo, la precisione sotto rete ed il cinismo nello sfruttare occasioni non fa parte della storia di questa partita. Il Sassuolo ringrazia, il Napoli si mangia le mani per il non aver sfruttato almeno quattro occasioni limpide da rete. Ma siamo sicuri che tutto questo dovrebbe andare tra le cose che son piaciute? In effetti, il dubbio è legittimo.

COSA NON E’ PIACIUTO

Il dubbio è legittimo e pertanto va fugato. Aver sbagliato almeno quattro occasioni da rete va assolutamente inserito tra  fattori di demerito del Napoli visto contro il Sassuolo. Troppi errori sotto rete che, di fatto, indirizzano la partita ed i tre punti verso la via Emilia. Un difetto, quello della mancanza di freddezza, cha va assolutamente limato ai minimi termini se si vuole sperare di cavare qualcosa d’importante da questa stagione.

Osimhen. Un gol in sette partite ufficiali iniziano ad essere un po’ pochini. Nulla da daire per la generosità con il quale combatte su ogni pallone e fa a sportellate contro gli avversari di turno, ma da un calciatore (un attaccante, nella fattispecie) sarebbe legittimo aspettarsi un minimo di freddezza e di incisività sotto rete. Soprattutto se per l’attaccante in questione sono stati spesi 80 milioni. Nulla di irreparabile, sia chiaro; il tempo per migliorare è tutto dalla parte di Victor, ma non si può non rimarcare i tre errori, più o meno madornali, con i quali il nostro ha graziato Consigli ed il Sassuolo. Oggi, non l’avrebbe messa dentro neppure con le mani, a porta vuota, sbagliando tutto quello che si poteva sbagliare. Speriamo nella prossima, ma per il momento, rimandato.

De Zerbi spegne la luce a Gattuso. Il mister calabrese può godersi il nuovo contratto che sta per firmare, ma nel frattempo dovrebbe rivedersi la partita contro il collega milanese, che dal punto di vista tattico, gli ha dato scacco matto. Il Sassuolo, nonostante assenze pesantissime, è sceso a Napoli a giocarsi la partita “vis a vis”, cercando di giocare sempre palla anche a costo di perdere qualche pallone di troppo. Locatelli e Maxine Lopez, goals a parte, governano con disinvoltura la linea mediana, disponendo per molti tratti della partita del possesso palla, facendo girare a vuoto gli “specchi” partenopei, Fabian su tutti. Alla fine dei giochi, i nero-verdi non rubano niente e sono meritatamente secondi in classifica. 

Insieme ad Osimhen, il “premio” di peggiore in campo spetta anche a Di Lorenzo, calciatore estremamente affidabile e la cui duttilità si rivela un’arma preziosa per il Napoli. Questa volta, il difensore ex-Empoli sbaglia partita, andando più volte in difficoltà sulla sua fascia di competenza, poi causando ingenuamente il penalty che manda avanti il Sassuolo. Neppure in attacco il terzino riesce ad essere brillante, confezionando numerosi cross, ma imprecisi.

I cambi fatti da Gattuso questa volta, a differenza di Benevento, non sortiscono effetto. L’ingresso di Petagna, come quelli di Elmas e Zielinski creano solamente confusione, ma di vere e proprie conclusioni verso la porta di Consigli non se ne vedono. Nemmeno il cambio di schema riesce a dare il “quid” per raddrizzare una partita che romai si stava mettendo male. Resta il fatto che il 4-2-3-1 con cui Gattuso parte sistematicamente ad inizio partita produce poco, e non sempre cambi di modulo e di calciatori riescono a creare variazioni sul tema. Può andare ben contro il Benevento, ma il Sassuolo, onestamente, è squadra almeno due spanne superiori ai sanniti, grazie alla precisia identità di gioco conferita da De Zerbi. Ergo, non sempre i miracoli riescono buttando in campo tutti gli attaccanti a disposizione. La confusione paga raramente.

 

 

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