Bimbo muore impiccato a soli 9 anni: si indaga su legami con giochi online

Bimbo muore impiccato a soli 9 anni: si indaga su legami con giochi online

BARI – Emergono vari scenari in merito alla macabra vicenda avvenuta a Bari: un bimbo di 9 anni è stato trovato impiccato


Ambulanza e auto polizia a Bari

BARI – Emergono vari scenari in merito alla macabra vicenda avvenuta a Bari: un bimbo di 9 anni è stato trovato impiccato in casa con una cordicella avvolta attorno al collo appesa ad un attaccapanni. Un gioco finito in tragedia o un suicidio. Ancora da comprendere se possa esserci un legame con il dramma di Palermo, che ha visto la morte di Antonella di soli 10 anni: saranno gli accertamenti tecnici disposti dalla magistratura a verificarlo. Al momento non ci sono elementi che colleghino l’episodio ad un gioco, come quelli che da tempo circolano su chat e social. Sul fatto indagano due Procure, quella ordinaria per gli accertamenti tecnici sulla morte e su eventuali responsabilità e quella minorile.

I fatti sono avvenuti nel quartiere San Girolamo di Bari, sul lungomare nord del capoluogo pugliese. A dare l’allarme è stata la mamma del bambino, che in qualità di medico ha prestato i primi soccorsi al figlio in attesa che arrivasse il 118. Inutili i tentativi di rianimarlo: il piccolo è arrivato presso l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII, dove è arrivato ormai in arresto cardiaco. Nell’appartamento sono stati per ore al lavoro gli uomini della Questura di Bari, Volanti, Squadra mobile e scientifica, per effettuare i rilievi necessari a ricostruire la dinamica. Sequestrati tutti i dispositivi elettronici presenti in casa, la play station e due cellulari. Si cercherà di accertare se vi siano tracce che aiutino a ricostruire i minuti che hanno preceduto il gesto e se vi sia un eventuale collegamento con sfide attraverso social network.

«Al momento non abbiamo elementi che colleghino questo episodio a giochi online» dice il procuratore del Tribunale per i Minorenni di Bari Ferruccio De Salvatore, secondo il quale però «sicuramente c’è un problema con questi giochi che stanno circolando, da tempo ormai. Prima il Blue whale, poi Momo e adesso Tik Tok, possono essere molto rischiosi e noi dobbiamo tener conto che con riferimento a determinate fasce di età lo spirito di emulazione è molto forte». «Il problema c’è ed è stato esasperato dalla pandemia – continua De Salvatore – , perché molti giovani, soprattutto adolescenti, si sono rinchiusi in se stessi e sono diventati aggressivi con se stessi e gli altri. Sono aumentati i casi di cutting, cioè il taglio degli arti con lamette, e i tentativi di suicidi che coinvolgono fasce d’età sempre più basse».

FONTE IL MESSAGGERO

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