Focus Napoli – Parma. Gli azzurri ritrovano il sereno nella pioggia del “Maradona”.

Focus Napoli – Parma. Gli azzurri ritrovano il sereno nella pioggia del “Maradona”.

Il Napoli centra tre punti importanti contro il Parma di D’Aversa, in crisi di gioco e di punti. Basta un gol per tempo per regolare le modeste velleità emiliane. A bersaglio Elmas nel primo tempo, Politano nel finale. il 2-0 finale proietta gli azzurri nuovamente in piena bagarre per un posto in Champions


Elmas festeggiato dai compagni dopo il gol al Parma

NAPOLI – Un gol per tempo ed il Napoli ritrova la vittoria in campionato, dopo la pessima prova di Verona ed il chiaroscuro contro lo Spezia. Finisce 2-0 al Maradona con le marcature di Elmas (32′) e Politano (82′), ambedue in gol dopo quelli realizzati in coppa Italia. Azzurri che, con, questa vittoria, si portano a 37 punti, con una gara in meno. Tre punti recuperati all’Atalanta, sconfitta nel big-match contro la Lazio, che portano la squadra di Gattuso in zona-Champions ma, soprattutto, quella serenità necessaria a far bene.

COSA E’ PIACIUTO

Secondo gol consecutivo per Elmas. Non è una coincidenza il suo buon periodo di forma e non solo per il gol: il fatto di risultare a regime di minutaggio ridotto rispetto ad altri colleghi di reparto (e non) lo porta ad essere più fresco di gamba e altrettanto lucido nelle giocate. Il gol, poi, è un esempio lampante di come una mezz’ala debbe sfruttare gli spazi liberati dai movimenti di Lozano e Petagna, per non parlare della realizzazione, davvero splendida per come si libera al tiro e per la freddezza nel piazzare il pallone alle spalle di Sepe. Calciatore che, si spera, possa acquisire una precisa dimensione e funzionalità all’interno della squadra, fino a poche settimane fa assolutamente oscura; oggi sembra essere una mezz’ala destra di prospetto.

Un gol per tempo ed il Napoli riesce a soffrire meno contro il Parma che non contro uno Spezia sotto di quattro gol dopo un tempo. Questa volta Gattuso non stravolge la squadra togliendo mediani senza una logica precisa, però propone un’altrettanta insolita difesa a tre che, per fortuna, non produce danni, giusto perchè dopo pochi minuti il Napoli trova il raddoppio con Insigne. Nel complesso, il Parma ha dato fastidio ma non ha mai creato pericoli di grossa portata: qualche folata offensiva sulle fasce, qualche calcio piazzato senza grosse velleità, ed i partenopei riescono a chiudere la contesa senza incassare reti che, di recente, iniziavano ad essere davvero troppe.

Bravo Politano a firmare il gol del raddoppio e fornire alla squadra un finale di partita stranamente tranquillo, visti gli ultimi precedenti. Come Elmas, è uno dei calciatori più in forma del momento, poichè, come il macedone, è un calciatore non sovvraccarico di minutaggio. In un periodo così intenso, giocando costantemente tre partite a settimana, avere calciatori più freschi atleticamente è meglio di averne di più talentuosi, ma fisicamente a pezzi. Politano è un jolly importante che paga il fatto di avere davanti a lui, nelle gerarchie, Lozano, l’unico che in questo momento Gattuso non toglierebbe mai, purtroppo a discapito dell’ex Inter. Però, se ogni volta che entra, segna, non è certo un problema. Anzi.

COSA E’ NON PIACIUTO

Impalpabile la prova di Petagna, tenuto in campo un’ora abbondante da Gattuso, senza mai incidere da qualsiasi prospettiva lo si voglia apprezzare. Assente in zona gol, costretto a girare al largo per ricevere quei pochi palloni giocabili che gli arrivano. Cross per lui non ne arrivano e, dulcis in fundo, tiene schiacciata la squadra, soprattutto nella primo quarto d’ora della ripresa, allorquando il Parma cerca di spingere alla ricerca del pareggio e, al tempo stesso, costringe Lozano a prendersi le legnate che, nel gioco delle parti, erano destinate a lui. In un 4-3-3 non sembra essere a suo agio come nel 4-2-3-1, nel quale non è che facesse faville. Si sa, dev giocare in attesa di Osimhen e Mertens.

Come Petagna, anche Zielinski non è sembrato a suo agio nella posizione di mezz’ala sinistra; meno libertà d’azione, più compiti difensivi, mai stati nelle corde del polacco. Il risultato è stato una partita inespressiva, senza strappi che, quando è in giornata buona, è capace di offrire. Il dilemma è: vale la pena puntare sul 4-2-3-1 solo per agevolare il lavoro del polacco? E’ quel calciatore capace di fare il salto di qualità e di imporsi, per carattere e continuità di rendimento? Quel salto di qualità che gli si chiede di fare, anche in partite come questa, quando una giocata importante (come quella di Elmas, ad esempio) può rompere gli equlibri. Al momento la risposta alle domande di cui sopra è un no.

Il nervo scoperto del Napoli, visto contro gli emiliani è stato il versante difensivo di destra, dove il Parma cercava, con una certa costanza di alimentare la propulsione offensiva, contando sulla velocità di Gervinho e le incursioni di Kurtic e, talvolta, di Pezzella. Per carità, il Parma è stata la versione calcistica di un cane che abbaiava ma non ha mai morso; meriti che vanno ad un buon Napoli ma che, nonostante tutto, offriva il fianco piuttosto frequentemente alle scorribande parmensi. Sarà stato anche questo il motivo del passaggio ad una difesa a tre, con Di Lorenzo più avanzato ma meno in difficoltà.

Al Napoli manca un regista capace di alzare ed abbassare il ritmo di gioco. Il Jorginho della situazione non c’è più ed il suo surrogato, in questo centrocampo a tre, Demme è indubbiamente una discreta proposta, con un piede sicuramente migliorabile (anche se è già migliorato tanto tecnicamente), tanti palloni recuperati ma alcuni persi sanguinosamente, come successo questo pomeriggio, quando Gervinho ha inegnuamente servito Kurtic in netto fuorigioco. Giocare in quella zona di campo non è semplice, anzi. Il tedesco ci mette tento impegno e oggi non ha giocato malissimo (puntualizziamo), ma Lobotka, in una forma fisica adeguata e con la voglia giusta, potrebbe essere più funzionale, con Demme nel ruolo di “scudiero”. Per il momento ci va bene anche Diego.

 

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