Covid, Ricciardi duro sul Governo: “Necessario lockdown nazionale di 3 o 4 settimane”

Covid, Ricciardi duro sul Governo: “Necessario lockdown nazionale di 3 o 4 settimane”

“Spero che la strategia del nuovo  Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli”


ITALIA – Ad esprimersi in merito all’attuale gestione dell’emergenza Covid in territorio italiano durante il corso di un’intervista per Il Messaggero è stato Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, nonché consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza: “Al ministro ho sottoposto la  necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del  problema delle varianti: lockdown breve e mirato per 2, 3 o 4  settimane, ossia per tutto il tempo necessario a riportare l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti; tornare a testare e tracciare; vaccinare a tutto spiano”, ha esordito Ricciardi.

“Io sono consigliere del ministro della Salute e a lui mi rivolgo –  ha poi continuato – E Speranza ha sempre accolto i miei suggerimenti. Nel precedente Governo, però, trovava un muro, trovava la linea di chi  voleva convivere con il virus. Questo ha causato decine di migliaia di morti e ha affondato l’economia. Spero che la strategia del nuovo  Governo sia ‘no Covid’ e che ci riporti a una prospettiva di normalità in tempi ragionevoli. Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale  e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan,  Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e  Danimarca vanno in questa direzione”.

“Bisogna ricordare inoltre che la variante inglese si  trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a  Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’efficacia del vaccino AstraZeneca. Da qui la necessità di un lockdown nazionale come a marzo 2020. Una volta riportata la circolazione virale a  livelli che consentano test e tracciamento, il personale dedicato a  queste attività va rafforzato come sta facendo ora la Germania, che sta reclutando personale a  tutto spiano proprio per fare questo. Servono migliaia di persone per  testare e tracciare, le possiamo formare anche rapidamente”