Bimbo ucciso di botte dal patrigno: respinta la richiesta di scarcerazione della madre

Bimbo ucciso di botte dal patrigno: respinta la richiesta di scarcerazione della madre

La donna è stata condannata per omissione di soccorso: non aveva fatto nulla per soccorrere i figli


NAPOLI – Respinta la richiesta di scarcerazione di Valentina Casa, madre del piccolo Giuseppe, ucciso a 7 anni dalle botte del compagno di lei, Tony Essobdi Badre, a Cardito. L’uomo è stato condannato all’ergastolo con un anno di isolamento diurno, mentre la donna è costretta a scontare 6 anni di carcere perché risulta essere responsabile dei maltrattamenti ma non direttamente coinvolta nell’omicidio.

I suoi legali hanno presentato istanza di scarcerazione alla Terza Sezione della Corte d’Assise di Napoli da cui era stata emessa la sentenza di condanna lo scorso 19 novembre; ma il ricorso è stato rifiutato, quindi Valentina Casa resterà in carcere così come il suo compagno.

Giuseppe Dorice aveva solo 7 anni quando è stato ucciso dal patrigno, il 27 gennaio 2019. Era stato colpito violentemente a mani nude e poi con un manico di scopa. Era stata ferita anche la sorellina, fortunatamente non in modo grave. Tony è stato condannato per i reati di omicidio e di tentato omicidio della bambina, nonché per maltrattamenti in famiglia con le aggravanti della crudeltà, dei futili motivi e soprattutto perchè le vittime erano entrambe minorenni. La donna è stata giudicata per gli stessi reati ma condannata per omissione: non aveva fatto nulla per soccorrere i figli.