Calo delle nascite anche in pandemia: i contraccettivi più usati e le interazioni pericolose coi farmaci

Calo delle nascite anche in pandemia: i contraccettivi più usati e le interazioni pericolose coi farmaci

Ormai da anni il trend delle nascite è in diminuzione. Nessun aumento ti neanche in tempo di Coronavirus


“Love in the Time of Corona” in allusione al romanzo di García Márquez, “L’amore ai tempi del colera”, sta ad indicare la speranza dell’Italia di veder crescere il numero delle nascite. Ormai da anni, il trend è in diminuzione, ma si sperava in un baby boom post-pandemia a causa delle chiusure forzate e quindi, nel maggior tempo da dedicare al partner.

Purtroppo lo studio “The impact of the COVID-19 quarantine on sexual life in Italy” evidenzia il calo di rapporti sessuali a settimana, per scarsa privacy familiare e mancanza di stimoli psicologici dovuti a incertezza economica, a stress da reclusione.

Tutto questo si va ad aggiungere, ad un sistema lavorativo, dove la gravidanza risulta un intralcio per la donna, per la sua realizzazione professionale. Infatti, le donne rinunciano ad avere figli per mancanza di politiche familiari e di servizi per l’infanzia adeguati a sostenere la combinazione maternità-lavoro.

Nella maggior parte dei casi, inoltre, le stesse donne non fanno la scelta di non avere figli volontariamente o consapevolmente, ma si trovano per varie ragioni a rimandare la gravidanza fino a quando non diventa troppo tardi.

Ma quali sono i metodi contraccettivi più usati?

  • Nessun metodo 55-65%
  • Diaframma 5-14%
  • Ogino-Knaus 26-40%
  • Preservativo 7-15%
  • Temperatura Basale 8-15%
  • IUD (spirale) 1-2.5%
  • Billings (muco cervicale) 8-15%
  • Pillola Estroprogestinica 0.02-0.8%
  • Coito interrotto 10-18%
  • Nuvaring (anello vaginale) 0.02-0.8%.

Per effettuare la scelta giusta, in base alle proprie necessità, si raccomanda di rivolgersi al proprio ginecologo o a un consultorio familiare.

Infatti, la pillola estroprogestinica utilizzata da tante donne, ne risente delle interazioni con alcune classi di farmaci. Nella lista nera ritroviamo gli antibiotici, in particolare, rifampicina, rifabutina, ma anche antimicotici come la griseofulvina.

E’ ancora piuttosto controverso se anche altri antibiotici (es. penicilline, cefalosporine, tetracicline, chinolonici, ecc.) possano ridurre l’efficacia dei contraccettivi orali. Si pensa che alterando la crescita della normale flora batterica intestinale, possano ridurre l’assorbimento dei contraccettivi, ma i dati disponibili non avvalorano questa ipotesi.

Attenzione anche agli antiepiletti, che riducono l’efficacia della contraccezione. Fra i farmaci responsabili di una diminuzione dell’efficacia contraccettiva, ricordiamo la fenitoina (es. Dintoina), il fenobarbitale (es. Gardenale), il primidone (es. Mysoline), la carbamazepina (es. Tegretol), l’etosuccimide (es. Zarontin), e, anche se con minore probabilità, il felbamato (es. Taloxa), l’oxcarbazepina (es. Tolep) e il topiramato (es. Topamax).

Risultano invece sicuri altri farmaci comunemente impiegati come l’acido valproico (es. Depakin), la gabapentina (es. neurontin), la lamotrigina (es. Lamictal), il leviracetam (es. Keppra), la tiagabina(es. Gabitril) e la vigabatrina (es. Sabril).

Massima prudenza anche nel caso di terapie cortisoniche. Qui non viene messa a repentaglio la copertura contraccettiva. Gli ormoni però possono modificare l’effetto del cortisonico, con effetti diversi a seconda del principio attivo. Per esempio, l’effetto incrementa leggermente con il betametasone e si prolunga con l’idrocortisone e il desametasone.

Ma attenzione soprattutto alla fitoterpia: l’incriminato è l’iperico che riduce l’efficacia, utilizzato nella depressione lieve

Quindi, se hai dei dubbi, rivolgiti al tuo medico o al tuo farmacista di fiducia.

Giovanna RiccardiDOTT.SSA GIOVANNA RICCARDI

Farmacista, Biologa, Nutrizionista

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