Covid, il primo vaccino in pillola pronto per la sperimentazione sull’uomo

Covid, il primo vaccino in pillola pronto per la sperimentazione sull’uomo

Qualora dovesse avere successo, si tratterebbe di una vera e propria svolta nella storia dei vaccini


DAL MONDO – Il primo vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2 sotto forma di semplice pillola dovrebbe entrare nella sperimentazione clinica (test sull’uomo) entro il mese di giugno di quest’anno. Il rivoluzionario farmaco, messo a punto dalla casa biofarmaceutica israelo-statunitense Oramed Pharmaceuticals Inc., ha infatti superato superato efficacemente la fase pre-clinica (sperimentazione su modelli animali e test in provetta) e ora si appresta a compiere il fondamentale passaggio all’uomo. Qualora dovesse avere successo, si tratterebbe di una vera e propria svolta nella storia dei vaccini, oltre che nel contrasto del virus pandemico. Il limite maggiore, al momento, sarebbe rappresentato dalle tempistiche, dato che potrebbe volerci almeno un anno prima di vedere il vaccino orale in commercio. Tuttavia se il coronavirus SARS-CoV-2 dovesse diventare endemico e non sparire del tutto, come suggeriscono diversi esperti, un vaccino di questo genere renderebbe molto più agevole il suo controllo, grazie alla facilità di distribuzione e somministrazione.

Ad annunciare il possibile passaggio alla fase clinica del primo vaccino anti COVID sotto forma di pillola è stata la stessa Oramed Pharmaceuticals Inc., che ha creato una nuova società ad hoc per la ricerca e lo sviluppo dei vaccini orali, la Oravax Medical Inc. Nel comunicato stampa diffuso dall’azienda si legge che nei test condotti sugli animali una singola compressa di vaccino orale ha promosso l’immunità sistemica contro la COVID-19 grazie alla formazione di immunoglobuline IgG – i cosiddetti “anticorpi neutralizzanti” che garantiscono la protezione contro le infezioni virali – e di Immunoglobuline IgA, anticorpi di prima linea che forniscono principalmente la protezione delle mucose. Al momento non sono ancora stati pubblicati i risultati dello studio pilota, ma sono considerati così promettenti da poter aprire la strada alla sperimentazione umana entro il secondo trimestre dell’anno.

Fonte: Napoli Fanpage