Disturbi del comportamento alimentare: oggi è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

Disturbi del comportamento alimentare: oggi è la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla

Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: si manifestano più spesso tra i 15 e i 19 anni, ma l’età di esordio si abbassa sempre di più, colpiscono soprattutto le donne, ma crescono i casi tra i ragazzi


Ma non si è vista? Vuole fare la modella? Crede di essere bella?Lo fa per farsi guardare? Ognuna di queste frasi diventa un coltello affilatissimo per tutti coloro che soffrono di Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA). Purtroppo siamo ancora abituati ad associare ai DCA solo a disturbi gravi come l’anoressia e bulimia, ma in realtà a queste dobbiamo aggiungere bingeeating, obesità, e tante altre nuove forme.

Per sensibilizzare la popolazione, la Presidenza del Consiglio dal 2018 ha sancito la “Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla” e mai come quest’anno i casi sono in “aumento del 30%, così come purtroppo della stessa percentuale è aumentato il tasso di mortalità”: sono i dati forniti in una intervista al Messaggero Umbria da Laura Dalla Ragione, direttore del Centro disturbi del comportamento alimentare di Todi.

Proprio questi pazienti vanno monitorati per ridurre il rischio di ricaduta o peggioramento della patologia, dovuto all’inadeguatezza dell’offerta di trattamenti psicologici e psichiatrici nel corso dell’emergenza. Ma c’è di più: la malnutrizione che ne deriva, espone i pazienti all’aumento del rischio di infezione da COVID-19, infatti chi soffre di disturbi dell’alimentazione è a rischio di squilibri metabolici, che a loro volta, possono aumentare il rischio di insufficienza respiratoria e di arresto cardiaco.

In realtà le cause sono da ricercarsi nelle nuove restrizioni comportamentali che ormai da un anno, siamo costretti ad usare per evitare il contagio:

-la paura del contagio va a braccetto con la perdita del controllo della situazione, causando in questi pazienti un aumento delle restrizioni alimentari o delle abbuffate.

– l’isolamento riduce la possibilità di muoversi e di conseguenza aumenta la paura di prendere peso e soprattutto aumenta in maniera esponenziale tutti i disturbi correlati a patologie psichiatriche

-la convivenza forzata con familiari può generare un aumento della difficoltà di dialogo, con conseguente aumento dei disturbi.

Durante il lockdown, quindi, sono aumentati i casi di esordi della malattia e si sono aggravati quelli preesistenti, a discapito di ragazzini sempre più piccoli che soffrono di questi disturbi. Ma la difficoltà più grande che si riscontra è la mancanza di supporto da dare alle famiglie e soprattutto la difficoltà di reperire posti letto per i ricoveri.

Purtroppo oggi, ancora si muore di DCA e solo una diagnosi tempestiva in associazione ad un percorso di equipe fatta da medici, psicoterapeuti, nutrizionisti possono aiutare a tornare ad abitudini alimentari sane e a invertire alcune grandi complicazioni di questi disturbi.

Giovanna RiccardiDOTT.SSA GIOVANNA RICCARDI

Farmacista, Biologa, Nutrizionista

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