Giampiero muore a 32 anni schiantandosi con la moto: proteste fuori al Comune

Giampiero muore a 32 anni schiantandosi con la moto: proteste fuori al Comune

Nulla sarebbe stato fatto per mettere in sicurezza la zona e consentire la riapertura della strada. Altri striscioni sono apparsi nel centro storico


COSENZA – Tragica morte di un giovane. Chiedono giustizia i familiari. E’ accaduto a Cosenza, dove Giampiero Tarasi, 32 anni, è morto dopo essersi schiantato con la moto sulla quale viaggiava contro i new jersey posti a delimitare l’area di Portapiana, precisamente su corso Vittorio Emanele II, nel centro storico, chiuso da diversi mesi a causa di una frana. Il terribile incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì. Secondo i primi riscontri il conducente della motocicletta, per cause che sono in corso d’accertamento, si è schiantato impattando violentemente contro le barriere di cemento che bloccano l’accesso alla strada, morendo sul colpo. Le persone che abitano nel quartiere – come riportato da quicosenza.it – hanno raccontano di aver sentito un forte rumore e dopo aver capito che si trattava di un tremendo incidente, hanno avvisato subito i soccorsi, ma per il centauro purtroppo non c’è stato nulla da fare, nonostante l’arrivo dei sanitari del 118. La dinamica è al vaglio della Polizia locale.

Giacomo Mancini, già parlamentare socialista, in riferimento all’incidente costato la vita al 32enne di Cosenza lunedì sera nel centro storico: “sulla strada non sarebbe stata installata un’adeguata segnaletica”

«Aggiungo la mia voce a quella dei tanti che stanno chiedendo verità e giustizia per la morte di Giampiero Tarasi. Il nostro giovane concittadino – scrive Mancini – si è schiantato con la sua motocicletta addosso ad una barriera di cemento armato nel mezzo della carreggiata. La morte è stata sul colpo. Non è stata una tragica fatalità – continua Mancini – perché sulla strada per Portapiana, sebbene fosse interrotta da più di un anno a causa di una frana, non sarebbe stata installata un’adeguata segnaletica. Nè tantomeno le barriere sarebbero state illuminate e adeguatamente segnalate».

«Di questa situazione di pericolo, associazioni di quartiere e cittadini si erano lamentati anche pubblicamente ma nessuno si è attivato. Bastava una normale diligenza per evitare questa tragedia ma adesso è tardi. E’ giusto però – scrive Mancini – che le responsabilità vengano accertate. Lo si deve a Giampiero. Ai suoi genitori che piangono la scomparsa del loro unico figlio. Alla sua compagna e ai tantissimi che a Cosenza gli volevano bene».

Ieri intanto, è stato affisso uno striscione davanti Palazzo dei Bruzi per chiedere “Giustizia per Giampiero”, sul quale è stata scritta la frase “Un nemico in… Comune“, per sottolineare come l’amministrazione comunale, nonostante sia trascorso oltre un anno dalla chiusura di via Vittorio Emanuele per una frana e dopo numerose proteste dei residenti, nulla sia stato fatto per mettere in sicurezza la zona e consentire la riapertura della strada. Altri striscioni sono apparsi nel centro storico.

Numerosi i messaggi sui social da parte di amici e parenti in ricordo di Giampiero. Questo il post di Amedeo:

“Le giornate al mare, i faló, le feste al lido, i ricordi più belli delle mie estati più felici. E tu eri lì, con la tua allegria, il tuo sorriso, la tua positività, che ci trasmettevi anche quando il mondo si è fermato per vincere le partite su cod. Per un attimo ho pensato che fosse un brutto sogno e che “slevin” mi invitasse a una partita, ma questa volta abbiamo perso tutti. Buon viaggio Giampy, un altra parte del mio cuore parte con te”.