I rapinatori non rispondono ai magistrati. Il rider: “Provo tanta pena per questi ragazzi.”

I rapinatori non rispondono ai magistrati. Il rider: “Provo tanta pena per questi ragazzi.”

I ragazzi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti al gip di Napoli Nord


NAPOLI – Avevano commesso una rapina a Calata Capodichino ai danni di un rider, Gianni Lanciato, ma poco prima si erano macchiati di un altro crimine a Casoria. Ora i due maggiorenni coinvolti con altri 3 ragazzi minorenni nella rapina, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, davanti al gip di Napoli Nord, Erminio Paone.

Sulla questione è intervenuto anche Gianni Lanciato in diretta telefonica a La Radiazza che dopo l’aggressione è riuscito ad ottenere un nuovo posto da macellaio in una catena di supermercati: “Mi trovo bene con il nuovo lavoro, anche se ora sono fermo a casa perché ho contratto il covid ma sto bene. Per quei ragazzi provo tanta pena, stanno bruciando la loro vita. Ho letto sui giornali che gli avvocati dei ragazzi mi avrebbero offerto due mila euro per chiudere la faccenda e ritirare la denuncia, sinceramente non mi è arrivata mai nessuna offerta. Anche se ora faccio il macellaio, come desideravo e come ho sempre fatto in passato, sono sempre vicino e solidale al mondo dei rider e spero che le loro condizioni lavorative e di sicurezza possano migliorare.”

“Gianni ha dimostrato con i fatti di essere ben lontano da tutte le polemiche mediatiche createsi attorno alla sua vicenda. Non aveva scelto lui di essere rapinato e di diventare un caso nazionale. Ci auguriamo che possa presto rimettersi.

Per i giovani rapinatori ci attendiamo pene molto severe, è ora di cambiare registro altrimenti la situazione non migliorerà mai. Non erano bulli come qualche avvocato ha voluto far credere con dichiarazioni a nostro avviso avventate ma veri e propri criminali.”- hanno commentato il Consigliere Regionale d Europa Verde Francesco Emilio Borrelli ed il conduttore radiofonico Gianni Simioli che si erano subito mobilitati a sostegno della vittima.

 

COMUNICATO STAMPA