Lite fra Rom a colpi di pistola: nipote spara allo zio capoclan e lo uccide

Lite fra Rom a colpi di pistola: nipote spara allo zio capoclan e lo uccide

Il timore che la notizia della sua morte possa innescare ulteriori gesti di violenza in seno alla comunità è molto forte


TREVISO – Lo scorso 8 febbraio era stato preso a pistolettate dal nipote, al culmine di una furibonda lite, riportando lesioni gravissime alla testa: un proiettile in particolare gli aveva centrato la nuca. Si è conclusa nella prima mattinata di oggi, lunedì 15 marzo, la lenta agonia di Domenico «Joco» Durdevic (a destra in foto), capoclan rom di 52 anni, vittima della furia di Branko Durdevic, 36 anni (a sinistra in foto). Il giovane pluripregiudicato, da oltre un mese rinchiuso nel carcere di Venezia, dovrà ora rispondere del reato di omicidio volontario (da tentato omicidio). Branko viveva in Borgo Capriolo, nel quartiere trevigiano di Santa Bona, ed era di recente uscito dal carcere di Treviso.

Furia verso lo zio Joco

Quel giorno lo zio Joco era andato a fargli visita, con le figlie ed un genero, per regolare alcune “questioni di famiglia” (sembra armato con una spranga). Il nipote sparò dalla finestra al primo piano della sua villetta verso il parente, colpendolo alla testa e dileguandosi poi a piedi, attraverso i campi. Branko Durdevic sarà rintracciato alcune ore dopo dagli agenti della squadra mobile di Treviso e accompagnato in cella. Domenico Joco Durdevic viveva in via Piavesella, a Santa Maria della Rovere. Nelle prossime ore il pubblico ministero Gabriella Cama disporrà l’autopsia sul corpo del 52enne. Il timore che la notizia della sua morte possa innescare ulteriori gesti di violenza in seno alla comunità rom trevigiana è molto forte. Le forze dell’ordine sono in preallarme.

FONTE: CORRIERE.IT