Lockdown a Pasqua e coprifuoco alle 20, piano del governo se esplodono i contagi

Lockdown a Pasqua e coprifuoco alle 20, piano del governo se esplodono i contagi

Martedì, nell’ultimo vertice governativo con Brusaferro, Franco Locatelli e Agostino Miozzo è stato detto che la soluzione migliore sarebbe un lockdown generale di 3-4 settimane


ITALIA – Pasqua e i week-end con le regole della zona rossa, come durante le festività di Natale. Domani entrerà in vigore il nuovo Dpcm, scadenza il 6 aprile, ma il governo teme sia già vecchio, inadeguato a fronteggiare l’aggressività della terza ondata dell’epidemia. Da qui l’ipotesi di nuove restrizioni a misura di varianti. L’impennata dei contagi era già stata messa in conto, analizzata e studiata.

Ed erano state ritenute “probabilmente insufficienti” le restrizioni del nuovo Dpcm. Tant’è martedì, nel presentare il provvedimento, il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto: “Il governo valuterà nelle settimane che verranno l’evoluzione della curva epidemiologica e come eventualmente adeguare le misure”. Draghi, come riportato da il Mattino, però è intenzionato ad attendere qualche giorno, prima di decidere l’eventuale nuova stretta. Il premier e i ministri sanno che il Paese è allo stremo, che qualsiasi ulteriore giro di vite potrebbe innescare proteste o (se va bene) fenomeni di disubbidienza civile.
Così, almeno per il momento, il governo si affida al sistema a fasce. E, soprattutto, confida sugli effetti di contenimento del virus prodotti dalla grandinata di ordinanze firmate da Speranza e dai governatori regionali che stanno tingendo di rosso e di “arancione intenso” Comuni, Province e intere Regioni dove le varianti del Covid-19 stanno moltiplicando contagi e spingendo in sofferenza terapie intensive e aree mediche.

Martedì, nell’ultimo vertice governativo con Brusaferro, Franco Locatelli (Consiglio superiore della Sanità) e Agostino Miozzo (coordinatore del Cts) è stato detto che la soluzione migliore sarebbe un lockdown generale di 3-4 settimane (Sardegna esclusa), come proposto da Guido Bertolaso e da decine di virologi e medici che ieri hanno dovuto fronteggiare una nuova ondata di ricoveri (458 in più in 24 ore), di ingressi in terapia intensiva (232) e di nuovi positivi (22.860). Il 33% in più in sette giorni. Ma nel summit di palazzo Chigi è stato anche osservato, appunto, che è preferibile aspettare qualche giorno, vedere gli effetti della chiusura totale delle scuole nelle zone rosse e degli interventi mirati e chirurgici nei territori dove sono presenti focolai.
Intanto in previsione delle festività pasquali si potrebbe replicare lo stesso sistema delle festività natalizie. Infatti si pensa ad una replica del sistema dei giorni festivi e prefestivi in rosso (Pasqua e Pasquetta incluse), già utilizzato tra Natale e la Befana. Quindi: negozi, bar e ristoranti chiusi, confini comunali sbarrati, tutti costretti a restare a casa: si esce solo per ragioni di necessità, salute e lavoro. “Se la situazione dovesse precipitare”, dice chi per il governo segue il dossier, “sarà inevitabile varare sia il coprifuoco, sia i week-end in rosso”. E addio, tra l’altro, ai cinema e teatri aperti dal 27 marzo.

L’eventuale nuova stretta però non dovrebbe durare più di un mese. Gli esperti sono convinti che dopo Pasqua la situazione migliorerà, sperando nell’arrivo in Italia di una valanga di vaccini e confidando nell’”effetto Figluolo”, dal nome del generale dell’esercito appena nominato da Draghi supercommissario all’emergenza con il compito di dare una forte accelerazione alla campagna vaccinale.