Maddalena trovata morta a 21 anni: suo padre fu vittima della Sars, che aiutò a scoprire

Maddalena trovata morta a 21 anni: suo padre fu vittima della Sars, che aiutò a scoprire

Il genitore era un noto medico. La polizia ha arrestato il proprietario dell’abitazione per detenzione di droga. L’autopsia stabilirà con certezza le cause del decesso


ROMA – Sarà l’autopsia a stabilire con certezza le cause della morte di Maddalena Urbani, figlia 21enne del medico-eroe vittima della Sars. Carlo Urbani fu il medico dell’Oms che rimase vittima della Sars, la polmonite atipica che contribuì a scoprire.  Dai primi accertamenti – come riporta rainews.it – la giovane, trovata morta ieri in un appartamento in zona Cassia a Roma, sarebbe morta per overdose probabilmente di eroina, come riportano oggi alcuni quotidiani.  La polizia ha arrestato il proprietario dell’abitazione per detenzione di droga. Da stabilire con certezza se sia stato lui a fornirgliela.  In casa è stata sequestrata una piccola quantità di eroina. L’uomo, arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Roma e del commissariato Flaminio, era attualmente ai domiciliari per reati di droga. Sul corpo della 21enne non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza.  L’appartamento dove è morta la ragazza è stato sequestrato. A quanto ricostruito la 21enne era andata in quella casa il giorno prima. Sulla vicenda indaga la procura di Roma.

La morte di Maddalena è avvenuta a due giorni dal 18/o anniversario della morte del padre, avvenuta il 29 marzo 2003 a Bangkok. Urbani individuò per primo come nuova patologia la Sars, riuscendo a imporre, tra l’altro, il blocco delle frontiere per evitare la diffusione del contagio.

La notizia del decesso ha destato sorpresa e dolore a Castelplanio, il paese della famiglia Urbani, dove per altro la 21enne non abitava più da qualche anno, essendosi trasferita a Perugia. Considerata la prossimità dell’anniversario, in paese qualcuno ipotizza che Maddalena non sia mai riuscita a elaborare il lutto per la morte del padre, venuto a mancare quando lei aveva poco meno di 3 anni e diventato subito una figura simbolo per tutto il mondo della sanità a cui sono intitolate scuole, piazze, ospedali. Pochi giorni fa l’ultima di una serie di premi e onorificenze alla memoria, la Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia.

Domani nelle Marche sarà la prima Giornata dei camici bianchi in memoria di Carlo Urbani, istituita con legge regionale. Secondo il sindaco di Castelplanio Fabio Badiali, i funerali non si svolgeranno immediatamente, per permettere al fratello maggiore Tommaso, impegnato in una missione di Medici Senza Frontiere (la stessa organizzazione per cui Urbani ritirò nel 1999 il Nobel per la Pace) nella Repubblica Centafricana, di fare rientro in Italia. Oltre a Tommaso, Maddalena lascia la madre Giuliana e un altro fratello, Luca. Aicu la ricorda con versi di Pessoa “L’Aicu (Associzione Italiana Carlo Urbani) si stringe attorno alla famiglia Urbani per la tragedia che l’ha colpita, e con lei l’associazione tutta che dalla famiglia è stata fondata”.

Così l’Aicu ricorda Maddalena. “In questo momento di grande dolore Aicu fa proprie le frasi scelte per il saluto a Maddalena, ispirate a una poesia di Pessoa: ‘La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto. La terra è fatta di cielo. Mai nessuno s’è smarrito. Tutto è verità e passaggio'”.