Mercato nero dei datteri di mare, il capobanda aiutato da militari infedeli

Mercato nero dei datteri di mare, il capobanda aiutato da militari infedeli

Il 57enne figura tra le sei persone per le quali il gip Egle Pilla ieri ha disposto il carcere


NAPOLI – Godeva dell’aiuto di pubblici ufficiali Pasquale Amato, detto “‘o Palumbaro” (nato a Napoli nel 1964) ritenuto dalla Guardia di Finanza e dalla Procura di Napoli a capo del “mercato nero” del dattero di mare a Napoli e in provincia. Amato figura tra le sei persone per le quali il gip Egle Pilla ieri ha disposto il carcere. I pubblici ufficiali che lo aiutavano, per i quali il giudice ha disposto il divieto di dimora nella Regione Campania, sono il caporal maggiore capo scelto dell’Esercito (Comando Divisione Acque delle Forze Armate) di stanza a San Giorgio a Cremano, e un militare della Guardia Costiera di Portici, con la qualifica di sommozzatore. Il primo avrebbe aiutato Amato a eludere i controlli dei finanzieri, il 19 maggio 2019, giorno in cui la Guardia di Finanza era alla ricerca dei “datteri di mare” precedentemente estratti e lasciati sul fondale, in un recipiente.

Quando le fiamme gialle gli hanno chiesto aiuto per individuarli, visto che lui era lì per fare pesca sportiva, lui ha risposto che era impossibile. Poco dopo però contattò Amato per fargli sapere che l’aveva aiutato, mentendo alla GdF. Il militare della Guardia Costiera, invece, avrebbe avvertito più volte Amato circa le operazioni della Polizia Giudiziaria, a cui lui stesso partecipava come sommozzatore, riguardanti i campi di allevamento di mitili, abusivi, che Amato gestiva nelle acque del Porto di Napoli.