Napoli, Arianna si lancia nel vuoto e muore: il fidanzato condannato a 19 anni, l’ha indotta al suicidio

Napoli, Arianna si lancia nel vuoto e muore: il fidanzato condannato a 19 anni, l’ha indotta al suicidio

L’uomo a processo per induzione al suicidio e maltrattamenti aggravati dalla morte. Riconosciuta anche la tentata estorsione


NAPOLI – La quinta sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli  ha condannato a 19 anni di carcere Mario Perrotta, per la morte di Arianna Flagiello, ex compagna dell’uomo, deceduta nell’agosto del 2015, dopo essersi lanciata nel vuoto dalla propria abitazione in via Montedonzelli al Vomero. In primo grado Perrotta era stato condannato a 22 anni e arrestato in aula, salvo poi essere scarcerato dal Riesame nelle settimane successive.

Durante il processo sono state ricostruite le fasi del rapporto tra l’imputato e la vittima, leggendo in aula anche i messaggi che lui le inviava, estrapolati dal cellulare della donna.

Maltrattamenti psicologici e la lite fatale

Il sostituto procuratore generale ha ricordato che Arianna è stata vittima di maltrattamenti psicologici durati 12 anni e che il suicidio giunse al termine di una lite furibonda: e per questo ha chiesto ai giudici il riconoscimento del nesso tra quella lite, preceduta da minacce, e l’evento morte.

Soddisfazione e’ stata espressa in aula dai genitori e dalla sorella di Arianna, insieme con gli avvocati Pasquale Coppola e Marco Imbimbo, e con la criminologa della famiglia, Antonella Formicola. Presente anche l’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale dell’associazione “Salute Donna”, costituitasi parte civile al processo.