Napoli, insegnante muore 4 giorni dopo il vaccino. La famiglia: “Vogliamo sapere perchè è morta”

Napoli, insegnante muore 4 giorni dopo il vaccino. La famiglia: “Vogliamo sapere perchè è morta”

Annamaria, 62 anni, ha iniziato a sentirsi poco bene già poche ore dopo la somministrazione, poi la situazione è peggiorata


NAPOLI – Annamaria Mantide, 62 anni, aveva da qualche giorno fatto il vaccino Astrozeneca. Era un insegnante di inglese e quattro giorni prima del suo decesso aveva ricevuto la dose vaccinale presso la Mostra D’oltremare a Napoli, come tanti suoi colleghi.

Dopo poco Annamaria non si è sentita bene, prima dolori muscolari e poi problemi respiratori fino al decesso nel suo appartamento, nonostante l’arrivo dei soccorsi.

Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta. I carabinieri hanno trasmesso una prima informativa alla Procura di Napoli dopo che Sergio, il fratello della donna, ha presentato una denuncia ai militari dell’Arma.

“Si è sentita male due ore dopo l’iniezione e non si è più ripresa», racconta il fratello.  Già nel pomeriggio, Annamaria inizia ad avere la nausea, conati di vomito, dolori addominali e senso di spossatezza. Contatta il medico di famiglia, che le prescrive una flebo per idratare l’organismo, più un altro medicinale contro gli spasmi. «Sembra migliorare», dice Sergio al maresciallo della caserma di piazza Medaglie d’Oro. «Ma mia sorella il giorno dopo sviene». Il mattino seguente, le condizioni appaiono stabili. Quel malessere non passa. D’improvviso, peggiora. Mi precipito da Castel Volturno a casa, nel frattempo un cardiologo le pratica un elettrocardiogramma senza riscontrare anomalie. A eccezione del battito un poco accelerato». Annamaria ha sete. Beve più volte, aiutata dai parenti. Ma più niente è un sollievo. «Non riesce a reggere il capo, ha gli occhi aperti e lo sguardo è assente». Torna il medico, le pratica un massaggio per rianimarla, e interviene pure una squadra del 118: l’ambulanza si ferma sotto il palazzo giallo. Riparte vuota. ” Questa la straziante testimonianza del fratello di Annamaria, Sergio, al Messaggero.

La salma è stata posta sotto sequestro per consentire l’esame autoptico dal quale si cercherà di capire quali siano state le cause che hanno portato al decesso.

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