Scuole in Campania, da stamattina un milione di studenti in Dad: “Oggi è un giorno triste”

Scuole in Campania, da stamattina un milione di studenti in Dad: “Oggi è un giorno triste”

Nel frattempo il Comitato scuole aperte Campania si è già attivato per raccogliere firme e presentare un eventuale ricorso


CAMPANIA – Entra in vigore da oggi l’ordinanza firmata sabato dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, secondo la quale a partire da stamattina sono state chiuse tutte le scuole presenti nel territorio regionale. La misura avrà validità fino al prossimo 14 marzo, dunque per due settimane. La scelta è stata fatta proprio in virtù dell’aumento dei contagi da Covid in Campania, ma in particolare per il preoccupante inizio di diffusione della variante inglese, anche in ambito scolastico.

Tuttavia, lo stop alle lezioni in presenza rappresenta uno dei capitoli più controversi della strategia di contenimento della pandemia da Covid-19, e il malcontento da parte di genitori e alunni è alle stelle. “Oggi è un giorno triste”, scrive in una lettera aperta Alberto Porzio, fisico, docente universitario e soprattutto genitore di uno studente liceale prossimo alla maturità.

“La nuova chiusura delle scuole campane mette i brividi addosso. La mia generazione, quella dei genitori degli studenti di oggi, non può non interrogarsi di fronte a questa decisione. Non per stabilirne la legittimità, ma per trovarne un senso e una giustificazione di fronte alla storia. Domani i nostri figli, i nostri nipoti e le generazioni che verranno s’interrogheranno sulle scelte che oggi noi facciamo come noi ci siamo interrogati sulle scelte che i nostri nonni e i nostri padri hanno fatto nei periodi più bui della storia”.

Nel frattempo i no Dad si stanno organizzando, e già alle 20.30 di ieri era stata lanciata una petizione su Change. org dal Comitato scuole aperte Campania, che aveva superato quota 2200 firme. L’obiettivo è arrivare a 2500. “Non se ne può più di sentirci dire che le scuole non sono chiuse, ma c’è la didattica a distanza. Non è vero. La scuola è un’altra cosa ” , affermano i promotori. I primi ricordi al Tar potrebbero essere presentati già oggi.